giovedì 8 agosto 2013

Elogio delle capacità seduttive di Gabriele D'Annunzio


Eh sì, se lo merita proprio, perché ho visto coi miei occhi quanto sia abile nel conquistare il cuore delle donne. Anche da defunto.
Luogo dell’evento la sua villa a Gardone Riviera, il celeberrimo Vittoriale.
I visitatori vengono fatti entrare in piccoli gruppi, obbligatoriamente accompagnati da una delle guide che lavorano nella storica residenza. Quella che fa da cicerone al mio spiega come D’Annunzio sia riuscito a farsi dare la villa dallo stato italiano dopo che era stata sequestrata al suo precedente proprietario, e la visita inizia dalla sala d’attesa dove i creditori – così ci viene riferito – venivano fatti accomodare per ore e ore senza alcuna speranza di essere ricevuti perché il Vate era pieno di debiti e non pagava mai nessuno…
Ma le donne del gruppo non ci fanno caso, sono affascinate dalla residenza. Si odono commenti tipo “Guarda che finezza quelle decorazioni”… “Un’eleganza eccezionale”.
Perché, in fondo, uno che arreda casa comprando orpelli senza pagarli, ma dimostra buon gusto nello sceglierli, beh, può essere perdonato.
Intanto si passa agli aneddoti. La guida racconta della sua compagna, Luisa Baccara, che pazientemente sopportò i tanti tradimenti e suonava musica solo per lui nell’apposita stanza.
“Noi donne siamo fatte così: sappiamo amare in qualunque circostanza”, sento sussurrare in sottofondo.
“Lei credeva incondizionatamente in D’Annunzio perché scorgeva le sue enormi potenzialità di compagno fedele, anche se lui non le metteva in pratica”.
Per un attimo mi chiedo se mia moglie sarebbe disposta a perdonarmi un tradimento in nome delle mie enormi potenzialità di fedeltà non messe in pratica… ma temo di conoscere già la risposta.
Finalmente si passa all’incontro (quasi) diretto: le sale con le foto, i ritratti, le immagini.
“Questo era D’annunzio?”
“Ma era così basso?”
“E calvo?”
“E aveva perso molti denti perché non se li curava” infierisce la guida.
Sembrerebbe che, venuto meno lo scenario obnubilante della villa con le sue migliaia di soprammobili, cuscini, stampe, decorazioni e libri, la brutalità della realtà visiva sia infine emersa per mettere in difficoltà il Vate.
E invece no.
“Però vedi: non era ricco, non era bello, ma con l’astuzia e un po’ di faccia tosta riusciva a ottenere tutto”.
“Davvero! Un uomo che sopperiva ai propri limiti con l’eleganza e la classe”.
E mentre le donne continuano a elogiarlo sento le loro voci sciogliersi, e di colpo il cranio pelato di D’Annunzio, il suo corpo così gracile e minuto e la bocca sdentata ispirano tenerezza come se fosse un bimbo di pochi mesi da amare e coccolare in tutta la sua tenera fragilità.
Che dire? Gentile Vate, ancora complimenti le sue capacità seduttive addirittura postume. E glielo dico con una punta d’invidia che Lei vorrà sicuramente perdonarmi.


6 commenti:

  1. L'importante è l'autostima... E secondo me lui ne aveva parecchia :-D

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    1. Ciao, benvenuta :-)
      Sì, ne aveva a iosa, ma d'altronde ha ottenuto tutto quel che voleva perciò evidentemente l'ha sfruttata bene ;-)

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  2. Risposte
    1. Si vede che non tutte le donne cedono al fascino di D'Annunzio
      (p.s.: sei in buona compagnia, anche Tamara De Lempicka lo respinse)

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  3. Mi aggiungo alla schiera di donne che non cedono al fascino di D'Annunzio. La sua spocchiosa e arrogante boria non potrebbe a mio avviso essere compensate né da bellezza né da ricchezza (cose che per altro non aveva).

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