lunedì 6 luglio 2015

Racconto impossibile

Mi ero svegliato di ottimo umore come sempre mi accade il lunedì mattina quando riparte la settimana lavorativa. Mia moglie era già in piedi e mi aveva preparato la colazione.
"Accendo la televisione" mi disse mentre mi porgeva una tazza di latte. Il canale sul quale era sintonizzata stava trasmettendo una televendita di scarpe di marca disponibili a meno della metà del prezzo originale con trasporto gratuito e possibilità di restituzione e cambio modello fino a cinque volte.
"Che palle" si stizzì lei e subito cambiò canale schifata mettendo un notiziario.
Lo speaker stava annunciando che nel corso della seduta-fiume della sera precedente il senato aveva approvato a larghissima maggioranza il dimezzamento degli stipendi dei parlamentari e la cancellazione totale dei rimborsi spesa.
"Ha chiamato mia madre per invitarci a pranzo" mi informò mia moglie. "L'ho mandata a fare in culo" aggiunse prima che io che facessi alcun commento. "A proposito" disse poi cambiando tono "temo di aver perso la tua prenotazione per assistere alla finale di Supercoppa fra Juve e Lazio".
"Pazienza, non è una cosa tanto grave" replicai tranquillo.
Intanto il notiziario televisivo stava annunciando la firma dell'accordo di pace fra Israele e Hamas e la nascita ufficiale dello stato palestinese. Ma qualcosa disturbò improvvisamente la trasmissione e le immagini si sgranarono.
"Interferenze al segnale?" ipotizzai.
"Non c'è problema, chiamo l'antennista e fra cinque minuti è qui" mi rispose lei. Ma oltre al disturbo alla televisione stava accadendo qualcosa di strano... Le pareti della cucina vibravano, dapprima lievemente, poi in modo sempre più violento.
"Un terremoto?" pensai ad alta voce.
"Tanto il nostro condominio è antisismico di ultimissima generazione come tutti i condomini italiani" mi tranquillizzò mia moglie.
Si udì un fragore forte, violento. E poi un ticchettio sul vetro della finestra.
Andai di corsa e la spalancai. Un disco volante levitava a un metro dal davanzale. Si aprì uno sportello metallico e un omino verde sporse la testa.
"Scusate" si schernì. "Sono in anticipo, vero?"
"Direi! Devo andare al lavoro alle dieci, non alle nove".
"Scusate" ripeté lui con aria mortificata.
"Dai, vieni a prendere un caffè" lo invitai sorridendo.

13 commenti:

  1. Molto simpatico! È venuto fuori così per caso o lo covavi da tempo? i racconti con finale a sorpresa mi piacciono, stravolgono la narrazione e gli danno un altro significato. Grazie!

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    1. Avevo una mezza idea su un racconto con elementi "impossibili", però a dire il vero l'ho scritto di getto, infatti si nota qualche errore che dovrò correggere.

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  2. Ahah, veramente divertente. E sai la parte che mi è piaciuta di più? Intuiscilo: adoro andare a pranzo da mia madre!

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  3. Insisto... stai decisamente diventando uno scrittore Zen ;-)

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    1. Anni e anni di frequentazione e ammirazione della cultura giapponese danno infine i loro frutti ;-)

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  4. L'arrivo degli alieni è la parte meno impossibile, mi sa....

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  5. Wow.... pura fantascienza!!!
    come dice obsidian gli alieni sono la cosa più normale. Il resto invece...mm come può una donna resistere sd una vendita di scarpe????
    Ahahahah

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    1. L'attrazione che le scarpe suscitano nelle donne è un fenomeno quasi carnale
      :-D

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  6. Ahahahahahah! Quoto Obsidian :-)

    Io sono totalmente disinteressata alle scarpe (e alle borse). E no, è la verità, non fantascienza.

    Mooolto carino comunque! :-)

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    1. Nel tuo caso è un racconto "non così impossibile" ;-)

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