Tuttavia, per partecipare al "gioco" proposto da Cristina ho scelto solo titoli di libri che poi mi sono piaciuti. Titoli che - per quanto mi riguarda - sono meravigliosamente suggestivi. Le regole proposte da Cristina sono semplici: scrivere una sorta di breve componimento ispirato dalle parole che compongono il titolo e abbinarlo a un'opera d'arte.
Pat ha già aderito, ora provo anch'io a dare il mio contributo.
Confessioni di una maschera (Yukio Mishima)
La verità, un segreto troppo inconfessabile.
Perché poi renderla nota?
Un uomo senza niente da nascondere è come il cristallo
(basta un nulla e va in pezzi).
Nel torbido si celano tesori che acque limpide
non potrebbero mai proteggere dalla volgarità degli sguardi.
Sono una maschera, forse.
Ma una maschera che ha il potere di un'armatura.
(come immagine associata scelgo L'uomo col cappello di René Magritte)
L'insostenibile leggerezza dell'essere (Milan Kundera)
Precario come una piuma nel vento.
Ogni scelta, ogni gesto, ogni capriccio altrui
è il gioco della mia vita in cui
vincere o perdere è solo un colpo di dadi.
(l'immagine associata è un famoso dettaglio relativo ai dannati del Giudizio Universale di Michelangelo Buonarroti)
La seconda crocifissione di Cristo (Nikos Kazantzakis)
Ogni giorno si ripete.
L'essere umano che non impara mai,
che si bea della promessa che mai più vi sarà un nuovo diluvio,
che non ha paura di chi porge l'altra guancia
(uno sciocco da trattare come merita, no?)
Ogni giorno, ogni istante,
fermo al principio dei tempi.
(l'opera associata è L'ombra della morte di William Holman Hunt)