mercoledì 23 maggio 2018

Ispirazione...

La celebrata ispirazione degli antichi è considerata un mito da molti scrittori moderni, secondo i quali scrivere è un'azione concreta che può essere compiuta in modo professionale e con ottimi risultati, senza alcun bisogno di sentirsi "ispirato".
Sarà che sono un tipo un po' retrò, sarà che non sono sufficientemente professionale (in effetti non lo sono proprio per nulla) fatto sta che, per quanto mi riguarda, non riesco a scrivere con la stessa metodicità con cui compio le mie mansioni in ufficio. Per dirla tutta non sono un granché neppure come impiegato, il lavoro lo rimando sempre a domani (ma non ditelo in giro, mi raccomando ;-) 
Quindi vado in controtendenza rispetto alle tendenze in voga: per me l'ispirazione resta un fattore fondamentale, ma non solo per iniziare a scrivere qualcosa: anche per leggere (e pure per lavorare, ormai lo avrete capito).
Non ho dei gusti definiti, così come scrivo senza fissarmi su un genere e passo dal giallo umoristico all'introspettivo e ora al fantasy, anche nella lettura mi piace spaziare. Ci sono degli autori che prediligo, ma non è detto che io legga tutto quello che scrivono. Quindi anche come lettore seguo l' ispirazione del momento. Il mese scorso ho sentito la necessità di leggere il romanzo "Stella mattutina" di Ada Negri perché mi sto appassionando a questa autrice dimenticata che oggi appare antiquata (e magari mi intriga proprio per questo, chissà) e contemporaneamente sto leggendo gli albi del manga "Silver spoon" di Hiromu Arakawa, praticamente come passare dal giorno alla notte nel corso della stessa giornata (oddio, detto così non sembra una stranezza ma semmai una cosa normalissima. Forse lo è davvero?) 
Appena avrò finito questa lettura probabilmente passerò a un libro completamente diverso. Quale?
Non so, mi lascerò guidare dall'ispirazione...


anche questo fa parte dell'operazione di riciclaggio di vecchi post

30 commenti:

  1. Prendo a prestito una pubblicità che recitava: "... se non è buono, che piacere è?" per il tuo concetto sull'ispirazione. Sicuramente l'atto dello scrivere non dev'essere vissuto come un dovere. Io interpreto l'ispirazione come una fiamma che brucia: all'inizio è piccola e corre il rischio di spegnersi, ma se riceve buon combustibile, diventa sempre più forte finché non si esprime nella scrittura.

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  2. Realizzare qualcosa in campo artistico senza ispirazione è un controsenso o più spesso ahimè una penosa operazione commerciale. Quindi, giustamente, l'ispirazione è fondamentale in questi casi.

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    1. Sì, ecco, sicuramente uno scrittore che "deve" produrre una serie di romanzi sulla base di un contratto non può permettersi di attendere l'ispirazione, però diventa una cosa molto commerciale.

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  3. Be', io credo che l'ispirazione sia il motore della vita. :-)

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  4. SEnza ispirazione non si fa nemmeno da pranzo avendo il frigorifero pieno. Scusa il paragone Ariano ma da casalinga me lo concederai.
    Scrivere senza ispirazione è impossibile per me. E le idee? E le mie emozioni da riversare su carta? No, non ce la faccio.

    Coosa leggerai dopo Ada Negri? E chi lo sa! Magari fai come faccio io che compro i libri e poi... poi passo la pila ogni volta che ne finisco uno. Quello c he mi dice ehi, tu! con un sorrisino è quello che aprirò.

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    1. A me non sorridono mai, sono io che li guardo di sottecchi con l'intenzione di approfondire la conoscenza :-D

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  5. Come Te anche io sono retrò. Scrivo di getto (e molto spesso ahimè si vede) e sulla base dell'idea che mi coglie premendo per uscir fuori. Che dirti, magari un giorno diventeremo così bravi da architettare un best seller programmato a tavolino. Per adesso ci limitiamo a scrivere come sappiamo e a farlo con gusto e piacere. L'ispirazione ha delle connotazioni quasi sessuali per me. È la pulsione totalizzante e irrinunciabile che spinge a esprimere ciò che la biologia ha programmato al fine della creazione. Quindi, caro Ariano, non è colpa nostra, non è colpa nostra, non è colpa nostraaaaa. La scrittura a comando la lasciamo ai geni, agli intellettuali pregni di ogni "virtute e canoscenza". Così come lasciamo il sesso a comando ai pornodivi, a noi basta fare l'amore con chi amiamo. Scriviamo scriviamo scriviamo.

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    1. Ah beh, poco ma sicuro che io non saprei scrivere "a bacchetta" su qualunque argomento e tipologia narrativa.

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    2. Posso intervenire?
      Voi due continuate a scrivere come preferite che ci riuscite benissimo così alla faccia di regole e regolette varie :)

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  6. Io e una mia amica li chiamiamo "impeti".
    Ogni volta che vediamo una cosa diversa che desideriamo o vogliamo fare assolutamente e che non ha nulla a che vedere con quello che ci siamo ripromesse, ci diciamo di aver avuto un "impeto" (e se non erro lo diciamo perchè avevamo sentito dire questa cosa in qualche drama coreano... ma ormai usiamo questa parola sempre per i nostri sbalzi di idee).

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    1. Mi piace "impeto"... lo userò anch'io come parola per descrivere le mie "ispirazioni" :-D

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  7. Credo molto nell'ispirazione anche se poi devo disciplinarla un po', se no chissà dove mi porterebbe? Senza ispirazione credo sia impossibile scrivere con piacere

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    1. La "disciplina" successiva naturalmente ci vuole, però senza la fiammata iniziale non ci sarebbe nessun materiale da editare, almeno per come sono fatto io.

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  8. Condivido, scrivere senza ispirazione produce letteratura vuota, magari formalmente corretta ma senza anima e il lettore se ne accorge. Scrivere (e leggere) per dovere è un compito che lascio volentieri ai professionisti.

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  9. Sì l'ispirazione è importante, è un impulso che ti fa scrivere e ti porta in territori sconosciuti diversi da quelli in cui pensavi di andare. Questo almeno è quello che succede a me, però ho bisogno di mettermi davanti al pc, per lo meno provarci, poi se ho la mente vuota lascio perdere. Ci sono anche i giorni in cui mi metto lì pensando di buttare giù solo un'idea e finisco per scrivere per tre ore, forse in quel caso sono ispirata. In ogni caso penso che ognuno debba scrivere seguendo quello che sente.

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    1. Sì, quello capita anche a me. Mi viene un'idea, uno spunto, per tre giorni scrivo e riscrivo... e poi mollo tutto perché non sono più convinto. Passa qualche mese e mi rigetto a capofitto su quelle pagine e ne traggo qualcosa di più concreto, quanto meno conclusivo.

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  10. Ci ho provato, a scrivere perché “dovevo” farlo, giusto per poterne parlare: è vero si può, però si arranca. L’ispirazione ti mette il turbo ed è tutt’un’altra cosa. Solo che si fa desiderare, anche troppo e il tempo è quello che è: sarà l’età, ma l’ispirazione sceglie menti fresche non carrette arrugginite che poi se la fanno sfuggire perché magari devono cucinare. 😁

    Anch’io letture secondo totale ispirazione; per dire, ho Proust nel comodino e Nadia Banaudi nel Kindle: mi pare un’alternanza perfetta. 😋

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    1. Beh, sono d'accordo sul fatto che l'età si fa sentire (siamo pressoché coetanei quindi sperimento le medesime problematiche). Però credo anche che questo complicato lavoro di raccordo tra ispirazione, scrittura, impegni quotidiani e spunti improvvisi da mettere per iscritto, ci aiuti a mantenere più attivi i nostri neuroni ;-)

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  11. Ispirazione? E che cosa é? :P
    Io scrivo sul momento e le cose arrivano senza un perché.....forse per questo non sarò mai uno scrittore di quelli bravi. ;)

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    1. Non giudicarti da solo, lascia che siano gli altri a farlo ;-)

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  12. Checché ne dicano i grandi autori di best seller, anche secondo me scrivere, o leggere, senza ispirazione è faticoso e dà poche soddisfazioni. Certamente, non potendola programmare, perché l’ispirazione arriva solo in modo inaspettato (altrimenti non sarebbe tale), restano tanti momenti in cui ci si immerge nel quotidiano… lasciandoci ispirare ;-) :D Ciao, Ariano, buona settimana!

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  13. Che grande è l'ispirazione. Non posso farne a meno, cosa leggo, dove vado, cosa faccio, tutto dipende dall'ispirazione...

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  14. Per me l'ispirazione ha due componenti di base:
    1) il germe
    2) il mood.
    Senza il germe dell'idea non saprei di che scrivere (inutile sforzarsi in tal senso), ma c'è poi bisogno del giusto mood o altrimenti niente.
    Un mood convergente porta a una buona opera, un mood divergente introduce un fattore straniante, che può portare sia a un'opera buona, ma anche a una non buona; a prescindere però sarà diversa da come la si era pensata all'inizio. Infine un mood sbagliato rende il tutto vano: perciò bisogna aspettare di essere nel giusto stato d'animo (ovvero è meglio cogliere l'ispirazione al volo).

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    1. Vale anche per me: oltre l'idea, se non ho l'umore giusto per scrivere finisco per mettere insieme solo banalità.

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