lunedì 3 novembre 2025

Haiku boy #296

 


Insomma, siamo di fronte a diversi approcci alla poesia: da un lato i due studenti del Liceo Tohno che quasi si sentono discepoli dei grandi maestri come Masaoka Shiki e Hisajo Sugita, dall'altro il disincanto di Fujiwara e infine la spontaneità di Issei.
In effetti il modo di rapportarsi alla Letteratura corre lungo due estremi, e infatti sono esistiti sia autori che scrivevano le loro opere in modo quasi sacrale (penso, per dire, a Marcel Proust e Henry James) e altri che invece lasciavano fluire le parole liberamente con un approccio più naif (ad esempio Walt Whitman e Kobayashi Issa).
Entrambi i metodi hanno prodotto grandi opere, pertanto è giusto che in questa umile striscia abbiano posto anche i rappresentanti di un diverso modo di rapportarsi alla poesia.
Quindi i due studenti del Liceo Tohno compariranno ancora in futuro, e per tale ragione ho creato la loro scheda-personaggio.



9 commenti:

  1. Come la metti la metti sono haiku in entrambi i modi di concepirli. Issei, nella sua semplicità, ha scritto quello a mio parere più autentico 😉

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    1. Issei sarebbe felice se potesse leggere il tuo commento 😉

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  2. Io mi ritrovo molto nel modo di essere poeta di Issei, è quello che preferisco. I poeti che si credono superiori ed “elevati” rispetto alla massa non mi ispirano gran fiducia

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    1. Si, anche a me ispirano poca simpatia. Tuttavia devo riconoscere che alcuni di quella tipologia (non tutti) hanno un oggettivo talento, malgrado l'antipatia che suscitano.

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  3. Trovo interessanti questi due nuovi studenti date le mie esperienze con gente che di sente "elevata" ! xD

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    1. Non subito, ma più avanti ci sarà modo di conoscerli meglio ;-)

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  4. Disincanto e spontaneità servono entrambi, e poi la gentilezza.

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