Insomma, siamo di fronte a diversi approcci alla poesia: da un lato i due studenti del Liceo Tohno che quasi si sentono discepoli dei grandi maestri come Masaoka Shiki e Hisajo Sugita, dall'altro il disincanto di Fujiwara e infine la spontaneità di Issei.
In effetti il modo di rapportarsi alla Letteratura corre lungo due estremi, e infatti sono esistiti sia autori che scrivevano le loro opere in modo quasi sacrale (penso, per dire, a Marcel Proust e Henry James) e altri che invece lasciavano fluire le parole liberamente con un approccio più naif (ad esempio Walt Whitman e Kobayashi Issa).
Entrambi i metodi hanno prodotto grandi opere, pertanto è giusto che in questa umile striscia abbiano posto anche i rappresentanti di un diverso modo di rapportarsi alla poesia.
Quindi i due studenti del Liceo Tohno compariranno ancora in futuro, e per tale ragione ho creato la loro scheda-personaggio.


Come la metti la metti sono haiku in entrambi i modi di concepirli. Issei, nella sua semplicità, ha scritto quello a mio parere più autentico 😉
RispondiEliminaIssei sarebbe felice se potesse leggere il tuo commento 😉
EliminaIo sono team Fujiwara!
RispondiEliminaLo siamo in tanti 😄
EliminaIo mi ritrovo molto nel modo di essere poeta di Issei, è quello che preferisco. I poeti che si credono superiori ed “elevati” rispetto alla massa non mi ispirano gran fiducia
RispondiEliminaSi, anche a me ispirano poca simpatia. Tuttavia devo riconoscere che alcuni di quella tipologia (non tutti) hanno un oggettivo talento, malgrado l'antipatia che suscitano.
EliminaTrovo interessanti questi due nuovi studenti date le mie esperienze con gente che di sente "elevata" ! xD
RispondiEliminaNon subito, ma più avanti ci sarà modo di conoscerli meglio ;-)
EliminaDisincanto e spontaneità servono entrambi, e poi la gentilezza.
RispondiEliminaA volte sono vere e proprio fasi... Si parte dalla spontaneità e poi, dopo qualche delusione, segue il disincanto.
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