domenica 5 gennaio 2014

Chi è davvero Ariano Geta?

Una domanda meno banale di quanto sembri. Di fronte agli altri tendiamo tutti a indossare la nostra apparenza migliore, e il web, dove spesso la conoscenza coi propri interlocutori è indiretta, si presta bene alla costruzione di un’immagine fittizia di se stessi.
Nel mio caso è stata una scelta specifica, a partire dall’uso di uno pseudonimo e dall’assenza materiale di fotografie che ritraggano il mio volto (che comunque non ha nulla di interessante ;-)
Però, considerato che non basta un post riassuntivo a descrivermi, risponderò alla domanda del titolo un po’ alla volta nel corso dei prossimi mesi.
Un primo frammento di risposta potrebbe essere: Ariano Geta è uno che ha difficoltà a comunicare in forma diretta. Uno al quale le parole si inceppano in bocca, che si ricorda degli argomenti con cui avrebbe potuto obiettare le opinioni altrui quando ormai il dialogo è concluso e non c’è più nessuno al quale riferirle. Uno che ha sbalzi d’umore notevoli e a volte si annoia a partecipare a discussioni che gli sembrano futili.
Questo spiega perché mi piace tanto la comunicazione mediata tramite scrittura: mi consente di analizzare attentamente quel che ho da dire senza fretta, posso limare le parole e i concetti, defilarmi al momento opportuno. In effetti chiunque segue questo blog ha capito da un pezzo che io sono... asociale forse è eccessivo (anche se spesso mi autodefinisco così, consapevole di esagerare) però sociopatico è un'etichetta che non posso rifiutare.
La parola scritta diventa quindi una risorsa fondamentale per non chiudermi completamente in me stesso. Un dialogo indiretto con gli altri che si adatta perfettamente ai miei limiti caratteriali.
Ma questo vale solo per spiegare il mio ricorso alla scrittura in quanto mezzo di comunicazione. Se dovessi parlare del perché mi piace scrivere nel senso di: raccontare storie, sarebbe più o meno come aprire le classiche scatole cinesi…

19 commenti:

  1. Anche io sono un po' così ( tranne che a definirmi asociale sono sempre stati gli altri), ma la scrittura permette di esprimersi senza interferenze e fa riflettere più a lungo di un discorso a voce.

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    1. Infatti. Poi magari c'è pure una mia personalissima nevrosi comunicativa, un limite a dialogare con gli altri di cui dovrei vergognarmi.

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  2. Ti avevo chiesto un giorno il perché di Ariano Geta... massi val la pena raccontarsi

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    1. Per quanto riguarda lo pseudonimo, posso rispondere subito. "Ariano" in quanto eretico (=seguace dell'eresia di Ario) e "Geta" come l'imperatore romano condannato dal fratello Caracalla alla damnatio memoriae.

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  3. Non sei l'unico. Credo anzi che la maggior parte dei blogger sia un po' così.

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    1. Beh, allora era inevitabile che io entrassi a far parte della categoria :-)

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  4. Io invece parlo troppo e troppo schiettamente.. ^^
    Non va bene nemmeno questo! :p

    Certe volte però preferisco scrivere perchè per alcune cose divento timida e incespico nelle parole.. :p

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    1. Il giusto equilibrio è sempre la cosa più difficile ;-)

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  5. Io lo so chi è Ariano Geta!
    E' un mio amico e questo mi basta! ;-)

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  6. Non parlerei di "limiti" caratteriali, bensì di "caratteristiche". Ognuno è fatto a suo modo e non c'è nulla di male in questo. Poi... capita anche a me, a volte, di trovare le giuste argomentazioni in una discussione solo quando questa è ormai finita. Altre volte, invece, mi perdo in monologhi che mettono silenzio in generale... è come se mi isolassi dal gruppo mentre si parla. Andiamo bene, eh? ^_^

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    1. Noi siamo ciò che siamo, ognuno di noi... Bene o male non so, diciamo che "andiamo", ognuno a modo suo ;-)

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  7. Anch'io sono così, sono asociale e amo chiudermi e passare il tempo da sola invece con gli altri. Amo leggere e scrivere invece di parlare, ma purtroppo non sono brava come te...
    Comunque, tanti auguri ancora di buon 2014 e spero che l'hai iniziato bene...

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    1. Grazie per gli auguri, spero che anche per te sia iniziato bene e prosegua in meglio.

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  8. Mi sa che abbiamo un bel po' di cose in comune...

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    1. Sarebbe interessante conoscerci di persona... ma essendo entrambi sociopatici, rischieremmo di non riuscire a sintonizzarci ;-)

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    2. Ma io sono una sociopatica stramba... non ha senso prevedere reazioni quando si ha a che fare con un soggetto instabile come me! Ahahah!

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  9. Ciao e auguri per tutte le novità! Per me e' molto più difficile comunicare scrivendo, uso sempre più parole del necessario, cambio le frasi mille volte perché mi imbrano, una fatica!, invece parlando mi imbrano lo stesso, ma sono comunque più libera in uno scambio immediato, e poi do importanza anche al tono con cui si parla :-)

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    1. Beh, per rendere il tono "per iscritto" ci sono grassetto, faccine e punti esclamativi ;-)

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