Il poeta giapponese Santoka Taneda (1882-1940) e il pittore norvegese Edvard Munch (1863-1944) quasi certamente ignoravano l'uno l'esistenza dell'altro.
Hanno dato forma alla loro inquietudine tramite haiku che non rispettavano la metrica tradizionale e quadri che non si uniformavano alle regole accademiche.
Taneda, dopo una giovinezza costellata di momenti difficili - due fallimenti di diverse attività commerciali della sua famiglia, il suicidio del fratello, il divorzio dalla moglie, la perdita del lavoro e la miseria - all'età di quarantadue anni si fece monaco e iniziò a peregrinare per il Giappone in solitudine. Pregava, chiedeva l'elemosina e componeva haiku.
Munch, in perenne conflitto con il padre e quasi congenitamente portato a cacciarsi in avventure sentimentali tumultuose - una culminata in un apparente tentato omicidio da parte della donna alla quale si era legato - nonostante il discreto successo della sua opera pittorica all'età di quarantacinque anni ebbe un grave esaurimento nervoso che lo costrinse a lunghe cure e, successivamente, a vivere in una sorta di romitaggio in un'isolata fattoria vicino Oslo.
E ora, dopo questa brevissima e lacunosa premessa, posto il quadro Malinconia di Edvard Munch e un haiku di Santoka Taneda:
Un'intera giornata
e io non ho pronunciato una parola.
Suono di onde.
Alle volte tutto diventa insostenibile.
RispondiEliminaSoprattutto per chi tende alla depressione, come il qui presente blogger...
EliminaSe è un invito, ci provo.
RispondiEliminaQui sta il mio involucro
ma la mia mente è altrove immersa
nel passato perduto
Cristiana
In realtà volevo solo evidenziare quello specifico quadro associandolo a quello specifico haiku.
EliminaNon sapevo cosa fosse un haiku. Una piacevole scoperta. Direi che quadro e haiku si completano.
RispondiEliminaSpero che ne parlerai ancora di quadri e sulle curiosità giapponesi. Interessante.
Se vedi i tag "pittura", "poesia" e "myhaiku" puoi fare un riassunto delle puntate precedenti ;-)
EliminaGrazie. Andrò a vedere. :)
EliminaAssociati perfettamente!
RispondiEliminaCosì mi è sembrato :-)
EliminaChe bella idea! E ottimamente svolta. Viene davvero voglia di unirsi alle danze :-)
RispondiEliminaLa sala da ballo è pronta ad accoglierti ;-)
EliminaChe bellissimo posto. Ma non sapevo questo haiku...
RispondiEliminaL'ho trovato in un sito dedicato a Santoka Taneda
EliminaSembrano fatti uno per l'altro. L'haiju per il quadro o viceversa!!! Incredibile!
RispondiEliminaComunque a me pare proprio che il quadro sia descritto magnificamente da quel componimento poetico. E viceversa, ovvio.
Però se mi istighi ahhahahahaha
Guardo il mare
ma son così assorto:
penso e penso
Ciaoooo
Haiku non haiju... fffffff tra le dita e gli occhi...
EliminaGrazie del contributo :-)
EliminaCerto, il mondo degli artisti famosi, che siano pittori, poeti, musicisti, è costellato da esperienze di vita traumatiche e momenti altamente drammatici: forse è questo che li rende così affascinanti. La tua associazione è riuscita perfettamente: parole e immagine si sposano alla perfezione.
RispondiEliminaPenso che certi momenti drammatici li viviamo tutti, la "trasformazione" in artista è forse qualcosa di ancora più intimo. Però questi drammi sicuramente spingono coloro che hanno un'inclinazione artistica a esorcizzarli usandoli come ispirazione delle loro opere.
EliminaChe meraviglia *__* I ribelli della poesia e della pittura perfettamente associati :O
RispondiEliminaAriano, una prova superba questa!
Grazie mille :-)
EliminaNon sapevo che Munch fosse stato fatto oggetto di un tentato omicidio da parte di una donna! Mi sono venuti in mente i rapporti tumultuosi di Rimbaud e Verlaine, culminati nel tentativo di quest'ultimo di uccidere il giovane compagno.
RispondiEliminaL'abbinamento che hai fatto è perfetto.
Fu una situazione ambigua, lui aveva lasciato Tulla Larsen e lei tornò per un incontro chiarificatore durante il quale partì un colpo di pistola, ufficialmente (e forse anche veramente, chissà) classificato come un colpo "accidentale".
EliminaLo stesso senso di solitudine a cui rimanda l’haiku di Taneda trasuda dalla tela di Munch. Bellissimo abbinamento e bellissimo anche questo haiku che non conoscevo!
RispondiEliminaSantoka Taneda non è il più famoso fra i poeti giapponesi, però ha mantenuto viva la tradizione del "poeta errante".
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