Il Libro d’Ore della famiglia Farnese, un codice miniato rinascimentale di cui ho comprato un fac-simile tempo fa, mi impone di inserire l’autore di questa piccola meraviglia fra le etichette degli artisti le cui opere mi hanno sinceramente colpito.
Giulio Clovio è il nome italianizzato di un pittore croato vissuto tra il 1498 e il 1578. La sua abilità come miniaturista lo aveva reso celebre, e così il giovanissimo cardinale Alessandro Farnese gli affidò l’incarico di creare il proprio libro di preghiere (“libro d’ore”).
In questo tipo di lavori era normale che la parte scritta fosse curata da un amanuense, mentre un pittore aggiungeva le decorazioni. I committenti dei codici miniati si affidavano a grandi artisti per farsi creare libri assolutamente unici sul piano della bellezza estetica, e ovviamente maggiore era il rango del committente maggiori erano le pretese di ricevere un’autentica opera d’arte. Per contro, il pittore richiedeva delle cifre stratosferiche per eseguire questi lavori, e si prendeva tutto il tempo che riteneva necessario.
Per realizzare il Libro d’Ore Farnese, Giulio Clovio impiegò nove anni, dal 1537 al 1546.
Oltre a pagine interamente coperte dai suoi disegni, tutti a carattere sacro vista la natura del libro, vi sono anche numerose decorazioni ai lati della scrittura, e talvolta a fondo pagina (in questi ultimi casi fanno capolino temi profani come immagini di città, grottesche, figure celebri dell’antichità classica).
Di Giulio Clovio parlò anche Vasari nella sua celebre raccolta di biografie degli uomini illustri, definendolo un miniaturista di cui non si avranno più uguali per secoli, e un piccolo Michelangelo (nel senso che le sue miniature sembrano riprodurre in scala ridotta i temi del grande pittore rinascimentale).
In effetti la cosa straordinaria è rendersi conto delle proporzioni. Ho pubblicato in basso alcune mie (pessime) foto di alcune pagine del libro, che ovviamente possono essere zoomate per ammirare ogni minimo dettaglio. Però è opportuno rammentare che le dimensioni originali di ogni pagina del codice sono pari a 17,2 cm di lunghezza per 10,5 cm di larghezza. Praticamente un formato tascabile dei giorni nostri, uno spazio davvero piccolo su cui Clovio ha saputo inserire una quantità enorme di dettagli lavorando su ogni millimetro quadrato come se si trattasse di una tela di grandi dimensioni.
Davvero un piccolo Michelangelo.
Sono segni bellissimi. Come già ti dissi ho potuto ammirarne molti dal vivo in diversi conventi e monasteri ed è appassionante scoprirne il significato, perché praticamente diventano un commento al testo. Come tu ben sai moltissimi miniatori si sono sbizzarriti a inserire nei disegni simboli e rimandi esoterici. Magari trovi anche tu qualcosa lì in mezzo. Attento a non trovarti tra le mani qualcosa che scotta!
RispondiEliminaTemistocle
Nel caso del Libro d'Ore Farnese si tratta più di una ricerca assoluta della raffinatezza e dell'eleganza, anche perché realizzato in piena epoca rinascimentale, quando gli esoterismi medioevali andavano scomparendo.
RispondiEliminaComunque, é corredato da un ottimo apparato critico che aiuta la comprensione delle immagini.