Nei giorni scorsi ho partecipato a due iniziative di scrittura breve.
Una è stata lanciata da biblioteca giapponese che invitava a scrivere un commento ispirato alla passione per il tè e la letteratura giapponese, ovviamente avendo come argomento l'ipotetica possibilità di bere un tè in compagnia di un letterato giapponese. Nel mio caso ho scelto la dama di corte nota come Sei Shonagon (di cui avevo parlato qui) e questo è il mio componimento:
Io non condivido con nessuno il mio momento del tè, è un piacere individuale che voglio assaporare nella più totale intimità. In quegli attimi le voci altrui mi disturbano come rumori fastidiosi.
Ma se per assurdo fosse possibile sorseggiare tè in compagnia della dama di corte passata alla storia col nome di Sei Shonagon, allora sarei io a pregarla di parlare tutto il tempo. La supplicherei di concedermi il piacere di ascoltare le sue osservazioni acute sugli uomini e le donne mentre porto alle labbra la mia tazza di oolong. Sarebbero forse concetti che già conosco, visto che ho letto tante volte le sue Note del Guanciale. Però soddisferei la curiosità più grande che sento in me ogni volta che li rileggo: udirli raccontati dalla sua voce. Perché, anche se come dicevo gusto il tè da solo, in realtà tante volte l’ho bevuto insieme a lei. Però, di lei c’era solo un volto immaginato.
La seconda è partita da un'idea di Ferruccio, ovviamente in pieno clima halloweeniano. La mia paura in 140 caratteri (anche qualcuno in meno) pubblicata su twitter con l'ashtag #paura é:
Un verme carnivoro vive nel mio corpo nutrendosi di me, a piccoli morsi mi lacera gli organi interni senza farmi morire
Perfettamente sono d'accordo con te.
RispondiEliminaAnch'io vorrei prendere il tè con Sei Shonagon e ascoltare i suoi racconti. Ora mi è venuta voglia di rileggere Note del guanciale...
Vorrei sapere una cosa.
Che versione è il tuo Note del guanciale?
Il mio è tradotto da Lydia Origlia ed è di SE.
Io ho una traduzione inglese a cura di Meredith McKinney (era molto accurata e l'inglese lo capisco abbastanza bene, perciò ho preferito quella).
RispondiEliminaSono sempre carine queste iniziative. Le adoro. Solo che in questo periodo faccio davvero fatica a essere sincronizzato sugli eventi narrativi che appaiono in rete.
RispondiEliminaBelli i due piccoli scritti. La tua penna è sempre raffinata :)
Grazie :-)
EliminaIn effetti devo dire che mi sembri meno presente in blogosfera, mi auguro che sia perché hai cose piacevoli da fare offline ;-)
Non si smette mai di coscere! Note sul guanciale è un libro che desidero leggere,grazie di avermelo fatto conoscere ;)
RispondiEliminaBello il componimento! Ciao! :)
Grazie, ciao benvenuto :-)
Eliminamolto delicato il primo testo e altrettanto crudo il secondo. Una buona penna sa sempre che pasta accompagnare al sugo scelto!
RispondiEliminaTrattandosi di una penna direi... sugo all'arrabbiata :-)
EliminaIl verme carnivoro??? Nella mia mente si è formata una disgustosa immagine che ha distrutto quella precedente di un onirico tè.. :s
RispondiEliminaForse dovevo mettere un avviso tipo "contenuti espliciti"?
Elimina;-P
belle entrambe... i vermi che ti mangiano senza farti morire è agghiacciante!! :)
RispondiEliminaIspirata dal mito di Prometeo.
EliminaMi piace molto quella del tè… sarà per il mio amore del Giappone… mi sono immaginata la scena in una casa tradizionale… col tatami e le pareti di legno ricoperte di carta di riso…
RispondiEliminaPurtroppo invece sono costretto a degustarlo in una banale casa all'occidentale, perlatro alquanto disordinata... :-\
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