mercoledì 1 febbraio 2017

Città letterarie - 1

Le città sono spesso lo scenario in cui si muovono i personaggi delle opere di narrativa. Il fenomeno della grande urbanizzazione, col conseguente spopolamento delle campagne, è una dinamica sociale ormai in corso da due secoli. La letteratura è ispirata dalla vita e indaga sull'umanità, quindi laddove quest'ultima è più densa si sviluppa maggiormente il desiderio di raccontarla. Inoltre i luoghi di cultura - università, teatri, biblioteche, musei - tendono a concentrarsi nell'urbe, che pertanto attira nel proprio grembo anche i campagnoli e i provinciali con vocazione letteraria.
Certe gigantesche metropoli che sono idealmente la testa e il cuore della loro nazione di appartenenza - Londra, Parigi, Dublino, Tokyo, Buenos Aires - diventano un palcoscenico quasi inevitabile per gli scrittori di quei paesi. Le loro strade, piazze, monumenti e luoghi di ritrovo fanno da sfondo alle opere di centinaia di romanzieri.
In alcuni casi è nata una vera e propria simbiosi fra certe città e degli autori specifici che vi hanno ambientato i propri libri. Quasi tutti gli autori irlandesi raccontano vicende che accadono a Dublino, ma si tende a considerare James Joyce come il vero creatore della Dublino letteraria. Il 16 giugno di ogni anno lo scrittore viene commemorato con il Bloomsday (nome ispirato a Leopold Bloom, il protagonista del romanzo Ulisse) e nella città si tengono discorsi, seminari, letture e rievocazioni a lui dedicate.
Allo stesso modo, Londra è probabilmente la città più (concedetemi il neologismo) letterarizzata del mondo, tuttavia nell'immaginario collettivo il mito romanzesco della capitale inglese viene spesso associato a Charles Dickens (ma gli appassionati di libri gialli mettono al primo posto la Londra di Arthur Conan Doyle).
Nella nostra era caratterizzata dalla globalizzazione può capitare che il successo di un libro determini un improvviso interesse per la città o per il quartiere protagonista del best seller. Istanbul non è certo una città poco nota ed è da decenni un'importante meta turistica, però è indubbio che l'omonimo libro a lei dedicato dal suo celebre cittadino Orhan Pamuk abbia contribuito a far crescere la voglia di visitarla.
La trasformazione di una città in luogo mitico letterario è in genere motivo di orgoglio per i suoi residenti, ma può anche capitare il contrario.
Edimburgo, e più specificamente il quartiere di Leith, sono il palcoscenico in cui Irvine Welsh narra le gesta dei numerosi personaggi ricorrenti che compaiono in Trainspotting, Il lercioPorno e Skagboys. Molti abitanti della capitale scozzese hanno poco gradito (eufemismo) l'immagine che ne viene data, chissà perché ;-)
E l'Italia?
Nel nostro paese non c'è una metropoli che prevalga in modo assoluto su tutte, infatti credo che sarebbe difficile stabilire se vi sono più romanzi ambientati a Roma, Milano, Napoli o anche in altre città meno grandi ma notissime quali Firenze e Venezia.
Per motivi di vicinanza geografica io sono particolarmente interessato a Roma, e ammetto che mi fa un certo effetto leggere narrativa di fine ottocento con discorsi fra raffinati personaggi dannunziani che si danno appuntamento a Trinità dei Monti, o dove la voce narrante di Pirandello colloca una certa vicenda in Via del Corso. Ho persino trovato citata Tordinona (però ancora nella forma estesa Torre di Nona) nei licenziosi Ragionamenti di Pietro Aretino scritti nel XVI secolo.
Ma l'argomento è vasto e si presta a altri spunti di discussione che preferisco suddividere in più post che seguiranno nei prossimi giorni.
E per voi qual è la versione letteraria di una grande città che vi ha maggiormente sedotto come lettori?

21 commenti:

  1. Wow, e dico wow. Interessante prospettiva quella che offri.
    Devo dire che sono molte le città che mi hanno colpito, dal punto di vista della narrazione intendo. Volendo raccoglierne alcune partirei con Roma, quella descritta nei saggi che la descrivono nel periodo Repubblicano, mi sono sempre divertito anche a ritrovarla nei romanzi storici. La seconda città che ho piacere di ritrovare in letteratura è Londra, poi segue New York. In generale devo aggiungere che se mi ritrovo a leggere di storie ambientate nelle città del nord europa, schifo non mi fa, anzi. Complimenti per lo spunto interessante.

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    1. Grazie. In effetti per noi caotici mediterranei l'ordine e la regolarità delle città nordiche ha un fascino particolare.

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  2. Una volta ho organizzato una gita per gli amici nella Venezia di Corto Maltese. Tutte le tavole di Pratt di "Favola di Venezia" rappresentano luoghi reali, scorci meravigliosi appena oltre i soliti itinerari. È stata una bellissima esperienza, anche se io e l'altra amica organizzatrice ci siamo godute un sacco i segreti svelati di quella Venezia nascosta, mentre gli amici sembrano per lo più interessati solo alle vetrine dei negozi...

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    1. Venezia è la città più bella d'Italia, c'è poco da fare. Io ci sono stato quattro volte e ci ritornerei ancora.

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  3. Potrei dire la mia Firenze raccontata da Thomas Pynchon in "V". La storia che vi è narrata vi si svolge alcuni anni, meno di dieci, prima della mia nascita.
    Ma mi immedesimo molto anche con le descrizioni dei romanzi ambientati a Stoccolma. Soprattutto di Lindqvist. Ho ricordi collegati a molti dei posti da lui descritti.

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    1. Stoccolma è una città letterariamente a me sconosciuta, penso proprio che dovrei rimediare.

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    2. Per dire, io in una delle mie prime visite a Stoccolma ho indugiato a lungo nel punto in cui è stato assassinato Olof Palme. E uno dei romanzi di Lindqvist, L'estate dei morti viventi, inizia esattamente in quel punto.

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  4. A me è rimasta impressa la bellezza della Palermo raccontata da Natoli ne "I Beati Paoli", sarà anche perché ho frequentato il capoluogo siciliano durante l'università e ho riconosciuto molti di quei luoghi.

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    1. A Palermo ci sono stato una volta, un giro turistico molto interessante dal centro sino a Monreale. Ha delle bellezze straordinarie.

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  5. In generale io adoro Parigi, e come lettrice la Parigi di Victor Hugo ne I Miserabili in particolare.

    Per quanto riguarda le città italiane, mi viene in mente anche il bellissimo romanzo di E. M. Forster Camera con vista, le parti ambientate a Firenze sono splendide.

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    1. Concordo. Ho letto "Camera con vista" e l'ho trovato splendido.

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  6. Faccio fatica così sui due piedi a pensare a città italiane descritte nei libri dei nostri autori.. mi vendono in mente al contrario le campagne, più comunemente scenari dei racconti dei vari Fenoglio, Cassola, Silone....
    PS: Immagino che non hai citato la via Merulana solo per distrazione, no?

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    1. Non l'ho letto in realtà, ma più che altro non potevo citare tutto ciò che riguarda Roma... sarebbe un compito improbo ;-)

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  7. Io ricordo un passaggio della biografia di Keats curata da Fazi in cui a un certo punto il celebre poeta deve recarsi a Roma per migliorare le sue condizioni di salute. Ecco, vedere citata Piazza di Spagna e Trinità dei Monti, per altro come riporti anche tu, mi ha suscitato una certa emozione. A maggior ragione perché in tal caso di trattava di vita vera.

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    1. Sì, in effetti trasmette ancora di più la storicità del luogo. Fa un effetto curioso pensare che tu ti siedi su un gradino di Trinità dei Monti e magari a suo tempo in quello stesso punto si era seduto Pirandello, o Goethe, o Keats.

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  8. Beh mi viene in mente la Praga di Kafka, quando ci sono stata sono rimasta estasiata dalle sua bellezza. Tuttavia adoro tutti i romanzi ambientati nelle città italiane, a parte le più note mi viene in mente L'amore che ti meriti di Daria Bignardi ambientato a Ferrara, in quel romanzo la città diventa quasi uno dei protagonisti. E poi c'è la Milano raccontata dal Manzoni, la prima volta che ci sono stata avevo voglia di cercare il forno della rivolta del pane. Altra città la Parigi del romanzo Mouline Rouge che racconta la vita di Toulose Lautrec, un romanzo bellissimo in tre volumi che ho letto da ragazza.

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    1. Peraltro le città evolvono e talvolta alcune loro parti raccontate in romanzi del passato sono ormai sparite... come pure lo spirito che le animava.

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  9. Le città italiane mi attirano di più...

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  10. Più per atmosfere esotiche, intendendo "lontane" per cultura e quotidianità, che per descrizioni urbane, direi Tokyo Blues (ora Norwegian Wood): primo libro letto di Murakami, taaaaanti anni fa XD Mi fece un certo effetto...

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    1. Anch'io Tokyo la conosco letterariamente... ma tramite altri romanzieri ;-)

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