La famosa "ispirazione" degli antichi é considerata un mito da molti scrittori moderni, secondo i quali scrivere é un'azione concreta che può essere compiuta in modo spontaneo e con ottimi risultati senza alcun bisogno di sentirsi "ispirato".
Sarà che sono un tipo un po' retrò, sarà che non sono sufficientemente moderno, resta il fatto che per me l'ispirazione é fondamentale, e non solo per iniziare a scrivere qualcosa, ma anche per leggere.
Non ho dei gusti definiti, mi piace spaziare nelle letture, e pur avendo alcuni autori che prediligo non é detto che io legga tutto quello che scrivono. Quindi seguo l' "ispirazione" del momento. In questi giorni ho sentito la necessità di leggere il romanzo fanta-filosofico del secolo scorso "Nebbia" di Miguel de Unamuno, e poche settimane prima avevo letto una novella di Pirandello, ma non perché io sia così "filosofico". Magari finita questa lettura passerò a un libro completamente diverso. Quale?
... Mi lascerò guidare dall'ispirazione...
I professionisti, ormai, non lavorano più in base all'ispirazione. Si basano su progetti concreti, studiati a tavolino (spesso e volentieri), e concordati con gli editori. I romanzi che oggi troviamo in libreria, in fondo, non sono altro che il frutto di una industria dell'intrattenimento... ed è un vero peccato. Perché le perle son sempre più difficili da trovare, perché gli scaffali son sempre più ripieni di opere che si somigliano (il morso del vampiro, il vampiro che morde, i denti del vampiro... pistola fumante, l'ultimo proiettile, piombo assassino... ecc ecc).
RispondiEliminaSe si segue l'ispirazione... difficilmente si riuscirà ad essere pubblicati. E se dovesse accadere è solo per una pura coincidenza... ovvero l'ispirazione ti ha condotto là dove l'editore stava cercando. In questo sono più avvantaggiati gli esordienti che scrivono narrativa di genere... focalizzandosi su un genere che "vende" (per esempio il fantasy), scrivendo un qualcosa che non vada troppo fuori dalle linee guida di ciò che già esiste, allora le probabilità possono salire un pochino.
Ahimé, oggi tutto è business. Anche la musica... oggi vanno di moda le band di giovani che ballano e cantano. Tutti belli, agili, giovani... che cantano canzoni con ritmiche simili e testi tutti uguali. I grandi cantautori, invece, cantano nei piccoli club, pubblicano musica difficile da trovare (se non nei negozi specializzati) e sono semi sconosciuti... a meno che non buttino fuori, ogni tanto, una canzone leggera che si avvicina agli standard commerciali.
Il mondo è una palla che gira su sé stessa. Chi tenta di stare fuori dalle righe, fa fatica a stare in piedi.
(Scusa il mio cinismo... oggi va così!)
No, condivido pienamente, soprattutto l'espressione "industria dell'intrattenimento". In effetti funziona così ormai.
RispondiEliminaIo purtroppo non sono mai stato capace di adeguarmi per forza ai trend, ho una mente anarchica e un'insofferenza profonda verso ogni genere di standardizzazione.
Anche quando leggo ;-)
L'ispirazione deve darti voglia di cominciare, poi ci devi mettere tanta tecnica, pazienza e un occhio al mercato, come lascia intendere Glauco.
RispondiEliminaOK, ma almeno come lettore mi ribello: vanno di moda i thriller storici? E invece io mi leggo una fantasia filosofica... ;-)
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