Un altro mio “librovissuto” a pieno titolo è “La condizione umana” di André Malraux. Il romanzo venne scritto negli anni ’20, e parla di eventi contemporanei alla finzione letteraria che l’autore visse in prima persona.
In Cina si stanno affermando i comunisti di Mao Tse Tung e i nazionalisti di Chiang Kai Shek, che sono ancora alleati militarmente ma divisi ideologicamente.
Il romanzo racconta le vicende di numerosi personaggi, quasi tutti legati alla milizia comunista, in un crescente clima di tensione con i nazionalisti fino al momento tragico della resa dei conti…
La storia si sviluppa come un affresco storico in cui tutti sono in qualche modo coinvolti. Lasciando da parte i messaggi ideologici (lo stesso autore, paradossalmente, pur essendo comunista all’epoca dei fatti avrebbe poi virato a destra nel corso degli anni fino a diventare ministro nel governo di De Gaulle) resta la narrazione letteraria, che per me conta più delle interpretazioni politiche, o peggio ancora “politicizzate”. Una narrazione che immerge il lettore in un contesto che molti di noi non conoscono in forma diretta, ma che i nostri nonni hanno visto da vicino: la prepotenza improvvisa della Storia con la S maiuscola che trascina le persone in un evento epocale in cui si è costretti a schierarsi con una parte o con l’altra combattendo per scelta o per necessità, con la consapevolezza che restarne al di fuori è quasi impossibile.
Scritto superbamente, è un libro che racconta la guerra, l’ideale, la speranza e la contrapposizione fra uomo e uomo.
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