venerdì 8 gennaio 2010

Sempre in tono poco serio...

... continuo ad aggiornare le varie voci del "compendio sui centri commerciali":

LIBRERIE
Le librerie dei centri commerciali appartengono quasi sempre a delle grosse catene editoriali, e sono funzionali al modello consumistico: espongono libri fatti per essere venduti, non letti. In prima piano c’è sempre lo scaffale con la top-ten dei best sellers. Guardate questo meraviglioso thriller che ha venduto 25 milioni di copie solo negli Stati Uniti! Hanno già comprato i diritti per la trasposizione cinematografica, fra pochi mesi uscirà un colossal hollywoodiano ispirato alla sua trama per la quale hanno già investito 80 milioni di dollari! L’hanno letto tutti, hanno già creato dei fan-book in cui vengono spiegati i passaggi più complessi del romanzo, esistono associazioni di persone che si riuniscono la sera per leggere i brani più significativi! Che fai, non lo compri?... Ma si, in fondo costa solo 25 €, prendiamolo.
E vai!, il romanzo thriller del momento adesso é mio!... A dire il vero a me i thriller non piacciono. Però posso esporlo in casa, magari in bella vista sul tavolo del salone, così se vengono ospiti lo notano e pensano: “Accidenti, che letture trendy! E' aggiornato con le ultime tendenze!”, e io ci faccio un figurone. Certo che se mi chiedono opinioni sulla trama… beh, a uno che deve ancora leggerlo gli posso dire: “Non ti anticipo nulla, non voglio rovinarti la sorpresa”; invece chi l’ha già letto lo blocco subito con un “Per favore, non dirmi niente perché devo ancora finirlo e non voglio anticipazioni di alcun genere”. Bene, e adesso posso anche uscire dalla libreria e… ma va! La biografia di Maurizio Costanzo! Accidenti, questo lo prendo! Qualche lettura impegnata bisogna pur farla ogni tanto.

5 commenti:

  1. È vero: anche in libreria, ci sono dei trend.
    È così che va, che ci piaccia o no.
    Mi auguro solo che, tra i tanti lettori di commissari, maghetti e vampiri dell'ultimora, qualcuno resti incuriosito anche da qualche altro titolo meno spinto" dai distributori e dal personale della libreria.
    Ci sono dei veri tesori, là dentro, e uno di essi è scritto apposta per noi e solo per noi: bisogna solo scovarlo.

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  2. Scrivere un libro per noi stessi è una tentazione forte, ma forse dovremmo resistergli... tengo sempre presente il rischio dell'onanismo letterario! ;)

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  3. Costanzo? Pensavo che preferissi Vespa :P

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  4. Temo che oramai anche il libro di Saviano rientri nella categoria "libri da esporre ma non necessariamente da leggere".
    Frequento spesso negozi come i megastore Feltrinelli, e vedo un sacco di "signore-bene" che cercano gli ultimi titoli, descrivendoli alle commesse come "quelli di cui parlano in televisione".
    Quindi: libro oggetto, e basta.

    Per questo da tempo mi batto per l'estrema "specializzazione" dei vari generi narrativi. Io voglio leggere qualcosa di affine ai miei gusti, non robaccia scritta appositamente per essere comprata come un soprammobile, che può andare bene dai ragazzini di 16 anni ai vecchi bacucchi. Penso ad esempio a Faletti...

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