mercoledì 30 marzo 2011

Plagio o sfida

La professoressa che mi ha fatto da relatrice per la tesi di laurea una volta tenne una lezione molto interessante su un linguista americano di cui non rammento il nome (sorry Mrs. Isenberg, lei era un'ottima docente ma io evidentemente sono rimasto un pessimo studente con scarsa memoria).
Secondo questo studioso, quando l'uomo scrive è "prigioniero della memoria". Nella nostra mente c'è, volenti o nolenti, tutto quello che abbiamo letto, tutte le nozioni e le vicende narrative che abbiamo acquisito, e quando ci si mette al lavoro con carta e penna ci sono due possibili sbocchi: o si "ripete" la scrittura e le tematiche di qualche autore che ci ha particolarmente affascinato (plagio, ovviamente inconscio) o si ritiene di poter fare di meglio, e allora si cerca una scrittura alternativa (sfida) che però è alternativa proprio perchè rapportata a un modello esistente. Quindi, sia l'imitatore che lo sfidante producono le proprie opere in rapporto al modello che è rimasto impresso nella loro memoria. Ecco perchè ne sono entrambi "prigionieri".
Detto così sembra molto teorico e poco realistico, più una speculazione accademica che un reale studio psicologico. Però è anche vero che nella storia della letteratura è possibile trovare parecchi autori e poeti che hanno creato le loro opere con l'obiettivo di dimostrare quanto fosse scadente il romanzo o il poema del rivale.
Personalmente non credo di essere mai entrato nella mentalità "sfidante", cerco più di attenermi allo stile di quegli autori che reputo degni di lode. Forse è per questo che non sono mai riuscito a creare niente di originale.
E voi altri scribacchini come vi atteggiate rispetto ai modelli letterari? Plagio o sfida?

15 commenti:

  1. Plagio, plagio... :))
    E' vero, spesso è involontario, ma tendo a scrivere con lo stile di autori che mi piacciono...

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  2. Mi oriento verso una sana e leggera sfida, più con me stessa che con gli autori che stimo. :)

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  3. Sono abbastanza d'accordo con la tua insegnante: sfuggire al nostro background, senza che questo influenzi il nostro stile, ë praticamente impossibile.
    Ma ë anche abbastanza prevedibile, credo.
    Da qualche parte devono pur arrivare quelle parole che tiriamo giú sulla carta o sullo schermo, proprio come quando sogniamo e il nostro cervello utilizza solo e soltanto luoghi e persone che abbiamo già visto, anche - consciamente - non li ricordiamo.
    E, dopotutto, non è quello che rende la nostra scrittura unica, esattamente come lo siamo noi e la nostra storia, il nostro vissuto, le nostre sensazioni, il nostro personalissimo lessico e la nostra intima sintassi?

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  4. Sicuramente 'plagio'. Anche perché 'sfida' vorrebbe significare avere vere possibilità espressive autonome. Tutti gli scrittori veri ammettono di aver avuto dei punti di riferimento, d'ispirazione, all'inizio; poi col tempo si sono resi autonomi, e questo li ha resi scrittori 'veri'. Per questo quoto in pieno CyberLuke.
    Temistocle

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  5. Fortunatamente non ho una cerchia molto stretta di preferenze letterarie. Amando girovagare e cercare nuovi autori, credo di riuscire a sfuggire alla definizione di Plagio, e allo stesso tempo neppure Sfido quelli che sono i miei modelli.
    Piuttosto faccio una bella fusione tra tutti gli autori che mi conquistano e, ciò che ne esce è un bel frullato multivitaminico.
    Poi... che il mio lavoro piaccia o meno, è tutta un'altra cosa.

    A questo punto mi viene un'idea per un post sul blog... che coinvolgerà tutti i miei lettori. Vediamo se riesco a farlo o no!

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  6. Una sfida con me stesso è più che affascinante non averla mai iniziata è un'altra storia, forse perchè imprigionato nell'ignoranza e la paura, non del fallimento, ma del non esser capito. Trasmettere è quello che vorrei, igenuamente, con rabbia, con irruenza, gentilezza, sentimento in poche parole dipingere un me stesso con le parole...quindi non so sia una sfida, ma di sicuro non è un plagio perchè nell'infinità delle opzioni sono unico.
    In bocca a lupo a voi tutti

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  7. Anch'io tendo al plagio. A volte scrivo in base a ciò che sto leggendo in quel momento. :/

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  8. Oddio non lo so, non sono nemmeno sicura che sia proprio vera questa cosa.
    Diciamo che i libri che non ci son piaciuti non ci restano dentro, possiamo ricordarli ma non fanno parte di noi... quindi è più probabile, se davvero si fa, il plagio che non la sfida; meglio, è più probabile cercare di somiglire a qualcuno che non di distanziarsene.
    Però se leggiamo migliaia di libri, di centinaia di autori, in fondo quanto si potrà plagiare inconsapevolmente?

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  9. Bene, un post che ha stimolato la discussione. Peccato solo che continui a non ricordare il nome di quel linguista...

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  10. @Ariano:
    Sarebbe stupendo scoprirne il nome. Mi piacerebbe approfondire la teoria ^^ Peccato!

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  11. Beh, ogni creativo da qualche parte deve pure trarla un'ispirazione.
    Però secondo me è sbagliato pensare solo a determinati shcemi che si susseguono incessantemente e che si auto-replicano di autore in autore.
    Ok, due scrittori possono parlare di tematiche simili, ma non necessariamente l'uno deve aver assimilato l'altro al punto di non avere più una voce propria.

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  12. Concordo pienamente con Sekhemty, avrei usato più o meno le stesse sue parole (plagio?!)
    Dico solo questo, con due Haiku diversi ma dal medesimo significato.

    Umana mente
    miscela costruttiva
    d'infiniti haiku
    ...
    Diciassette sillabe
    mai ugual odi infinite
    menti diverse
    ...

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  13. All'inizio (1997) era un'assurda ma dichiarata e consapevole sfida, nientepopodimeno che a Stephen King.
    Recentemente mi hanno bonariamente "accusato" di cadere, ogni tanto, in uno stile troppo simile a quello di un altro autore (Alan D. Altieri) e quindi vado nella categoria plagio non consapevole.
    Io, onestamente, superata la fase della sfida non saprei bene dove posizionarmi. Un certo "imprinting" dagli autori che apprezziamo di più è forse inevitabile...

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  14. Ciao Enzo, benvenuto.
    Quindi, come in quasi tutte le dicotomie, c'è sempre una presenza parziale dell'una e dell'altra opzione.

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  15. Grazie, è un piacere. Io ti conosco di "fama" già da un po'...

    Direi comunque di sì. Se la sfida può essere conscia o meno, o anche non presente, l'inconsapevole "plagio" credo ci sia più o meno sempre.

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