Nel corso della mia rispettabile carriera di scribacchino ho avuto modo di verificare che in questa categoria esiste anche una sorta di lotta per emergere dall'oscurità in cui l'emergente/esordiente/aspirante scrittore si trova confinato. Per portarla avanti si ricorre anche a trucchi ed espedienti vari che io non ho adottato poiché non ne condivido la filosofia di fondo (e in parte anche perché qualunque "lotta" fra scribacchini mi sembra solo una guerra fra poveri, anzi, fra morti di fame).
Comunque ne posso riportare qui alcuni come una curiosità per addetti ai lavori; oppure considerateli un fenomeno di costume, o un dato sociologico relativo alla categoria degli scrittori non emersi...
Il voto a ioscrittore
Il concorso ioscrittore del Gruppo Mauri Spagnol prevedeva (e forse prevede tutt'ora) una votazione fra concorrenti: io partecipo e voto i lavori dei partecipanti X e Y, ma esistono anche W e Z che metteranno a loro volta un voto al mio manoscritto. Si fa una rigida media matematica, e chi ha il punteggio più alto passa. Ebbene, c'é chi ha messo il voto 1 a tutti i manoscritti che ha giudicato facendo un ragionamento tipo: "Mettendogli 1 gli abbasso la media dei voti, quindi è più facile che vengano eliminati e sono rivali in meno per la vittoria finale..."
I commenti su ilmiolibro
Nel portale di print-on-demand ilmiolibro è possibile interagire con gli altri "pubblicatori di propri scritti", ed esistono alcune classifiche. Mi è capitato di ricevere richieste di commenti così congegnate: "Caro utente, se tu commenti il mio libro e io commento il tuo aumentiamo il nostro rispettivo numero di commenti, e di conseguenza la nostra visibilità. Lo facciamo?"
Su anobii
Far finire il proprio libro su anobii è facile, basta disporre di un codice isbn (e ci vuole davvero poco ormai a rimediarne uno). Mi è capitato di vedere un libro commentato come capolavoro e votato come tale... dall'autore, che era anche utente di anobii. C'erano anche altri commenti, tutti a cinque stelle, scritti da amici e parenti che ovviamente si firmavano con nickname anonimi.
Concludendo, io preferisco guardare ai dati concreti, non a tricks e combo per farsi belli senza un autentico consenso degli unici che dovrebbero davvero giudicare: i lettori. Ecco, il mio punto di riferimento sono loro. E ringrazio sentitamente tutti quelli che sinora mi hanno dedicato parte del loro tempo e hanno acquistato miei ebook senza ricevere nulla in cambio se non (spero) un'oretta di evasione trascorsa a fantasticare sulle mie parole scritte.
Ci sono questi tipi di trucchi e espedienti... mi pare che non siano efficaci sempre ma solo all'inizio...
RispondiEliminaQuoto Titti. Può andar bene all'inizio, ma una volta che il lettore ha preso una 'sola' non penso che ripasserà più da quelle parti!
RispondiEliminaMi piace scrivere, e lo faccio perché mi piace. Se dovessi lambiccarmi fra sistemini e sotterfugi solo per vedere la mia posizione salire in qualche classifica non mi divertirei più.
RispondiEliminaFin dall'inizio di questa passione ho sempre detto una cosa: lo faccio per me, perché mi diverte e non perché ci devo guadagnare. Se capita, bene, ma non cerco la fama e il successo a tutti i costi.
Non l'ho mai fatto.
Di modi come quelli che hai descritto ce ne sono anche di peggiori.
RispondiEliminaTipo lo "scambio di racconti nella Antologie": cioè io scrivo un racconto per te e poi quando faccio io un Antologia chiamo anche te".
Ma potrei continuare a lungo...
E' un brutto mondo... Non hai idea di quante cose mi sono state proposte nel corso di tutta la mia "carriera" di esordiente ^^
RispondiEliminaAmmetto che la faccenda mi ha stancato, e mi ha anche tolto un pochino il piacere di scrivere... Là fuori c'è un mucchio di gente che scrive perché ambisce al successo (probabilmente non sa cantare, non è bello, e neppure è bravo in qualche sport televisivo), non scrive perché ama scrivere. Se ciò non fosse, non perderebbe tempo in questi giochi tipicamente italiani (favori, mazzette, strizzatine d'occhio...), e si impegnerebbe di più nella qualità di ciò che scrive.
Infatti 'ste cose sono tristissime! ^^
RispondiEliminaSimone
Non conoscevo neanche uno dei trucchetti da te descritti, e li trovo... come dire? quasi divertenti nella loro piccineria.
RispondiEliminaDare a tutti un "1" per abbassarne la media? Gesù, che tristezza.
L'unica consolazione è che comunque si parla di una minoranza. Su 10 scribacchini, 8 sono onesti e 2 furbetti.
RispondiEliminaI fenomeni che citi hanno come automatica conseguenza la perdita di credibilità delle piattaforme. Assegno zero peso ad Anobii o a ilmiolibro e l'iniziativo del gruppo Mauri Spagnol ha dato frutti risibili.
RispondiEliminaLa qualità non nasce dalle furbate.
Quoto Titti a prescindere, sarà la simpatia dell'oriente ;-)
RispondiEliminaHo un amico che ha pubblicato attraverso "ilmiolibro". Questi mi dice che il sistema dei commenti è un giro indegno di scambio di visibilità. Spesso gli utenti si commentano a vicenda senza nemmeno leggersi.
RispondiEliminaSarà che a me 'sti mezzucci fanno pietà...
Da semplice lettore conoscevo solo il terzo esempio, quello relativo ad anobii.
RispondiEliminaAnche a me è capitato alcune volte di leggere recensioni-elogio scritte dagli stessi autori, cosa che mi ha fatto perdere qualsiasi interesse potessi avere per le opere in questione.
@ Alex: esattamente.
RispondiElimina@ Stefano: allora lo hai notato anche tu.
Mi associo a quanto detto in precedenza, è un mondo molto difficile per chi vuole scrivere, o hai la dritta giusta, o è ben difficile...
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