titolo: Racconti Fantastici
anno: 2009
pagine: 100
formato: 15 x 23
prezzo: € 6,18
acquisto: solo online sul sito de ilmiolibro
genere: raccolta di racconti fantastici
anteprima: vedi il link per l'acquisto oppure qui
Il libro raccoglie cinque racconti: "Il delirio di una fata anziana", "Il demone senza nome", "L'università onnipotente", "L'etrusco immortale" e "12 luglio 1895". Cliccando sui due link in alto si possono leggere delle anteprime.
Potete trovare alcune recensioni visionando i commenti a questo post, e ovviamente potete scriverne una voi stessi.
Glauco Silvestri ha recensito sul suo blog, in data 22/08/09, il racconto "Il delirio di una fata anziana" come segue:
RispondiEliminaLa scoperta di questo breve ebook è stata una piacevole delizia. Scritto da Ariano Geta, l'ebook si presenta come il racconto di una vecchia fata narrato in prima persona alle nuove leve.
Il mondo è cambiato molto da quando la fata era giovane. All'epoca le fate volavano liberamente tra le fronde delle grandi foreste, istillavano magia in tutte le creature viventi e donavano armonia all'intero creato. Una vita beata, pacifica, quasi frivola che, all'improvviso venne guastata dalla comparsa di una nuova specie. Un essere possente, animalesco, capace di pronunciare pochi versi distinti e, definito dalle fate stesse con il nome di troll, proprio per la sua aria "poco intelligente". Con l'avvento dei troll il mondo cominciò a mutare e a non rispondere più alla magia delle fate. Queste, intimorite dallo strano fenomeno, avevano cominciato a scomparire, nascondendosi prima nel sottosuolo, trasformandosi poi in piccole farfalline invisibili. Ma tra queste fate, una la pensava diversamente...
La storia è raccontata con la semplicità di una nonna che racconta ai propri nipoti una favola. La voce narrante a volte si perde in discorsi che si allontanano dalla trama, racconta dettagli poco importanti per le vicende che invece vorrebbe raccontare. La vecchia fata perde il filo, lo ritrova, va avanti con il racconto. Il linguaggio è semplice ma mai banale. Il testo è ben curato in ogni dettaglio, sia nei dialoghi, sia nella prosa. La storia stessa, per quanto semplice, non rivela mai dove vuole andare a parare. Si parla di un tempo antico, si può intuire qualche dettaglio o la direzione in cui l'autore vuole condurci, ma non si riesce a pensare ad un finale plausibile. Il lettore è costretto a proseguire nella lettura, è incuriosito quasi fosse una delle fatine sedute attorno alla vecchia fata, tutte attente e rapite dal racconto.
Diciassette pagine che non perdono mai ritmo, che non cadono mai in errore. Un bel racconto, dalla prima pagina all'ultima. Ve lo consiglio...
Alessandro Girola ha recensito "L'università onnipotente" in un post del suo blog del 9 settembre 2009 (all'interno di un elenco di altri libri ed e-book consigliati) come segue:
RispondiEliminaUn altro collega esordiente molto interessante, di cui ho letto al momento solo questo raccondo di media lunghezza, che potrei definire di fantascienza sociale. Ariano ha uno stile già molto maturo e interessante. Si vede che ha cose da raccontare e argomenti da proporre. "L'università onnipotente" può piacere sia a chi ama la fantascienza pura e semplice, sia a chi cerca un testo con qualche contenuto più filosofico. Fino a pochi giorni fa era disponibile in download gratuito, mentre ora il racconto fa parte di un'antologia personale a cui l'autore sta lavorando.
Mirco Corridori mi ha fatto avere la sua recensione de "Il delirio di una fata anziana" per e-mail:
RispondiEliminaAdesso veniamo al tuo racconto.
Ti spiego subito una cosa: quando leggo qualcosa di "amatoriale" uso occhi diversi a differnza di quando leggo un libro edito da Mondadori o Einaudi. Questo sembra scontato, ma non è così. Il libro edito deve essere impeccabile e un errore (grave o meno) vale quanto dieci errori di un libro non edito.
Più che edito direi editato.
Quindi è fisiologico trovare refusi o errori. Nel tuo ne ho trovati pochi: qualche virgola di troppo, qualche d eufonica e qualche errore di battitura che, in fondo, ci sta tutta.
La cura che hai messo nella "confezione" è gradevole e professionale. E questo vale già tanto.
Riferendomi alla tecnica. Hai scelto la più difficile mi sa: il racconto in prima persona a volte può diventare noioso o comunque richiedere molta più attenzione di quello in terza, soprattuto se, come te, lasci tutto (soprattutto la prima metà o più) "raccontato" e non "mostrato".
La seconda parte è molto più fluida e scorrevole.
Poi c'è l'idea. Quella è bella, te la invidio. Hai avuto veramente un'ispirazione azzeccata. Te la invidio sul serio!
Se vuoi farlo, almeno come esercizio, prova a riscriverlo trattando gli avvenimenti che descrivi in tempo reale, come se stessero avvenendo in quel momento. Poi trova tu il modo da far sì che sia sempre il "delirio di una fata". Credo che potrebbe diventare ancora più fluido e scorrevole. E forse anche più lungo, un romanzo breve insomma.
La grammatica e le questioni di base ci sono tutte. Le fondamenta sono lì e aspettano che erigi le mura dei tuoi racconti.
buona fortuna! :D