venerdì 22 gennaio 2010

L'ossessione dell'anonimato

Come avevo già detto sono abbastanza presente su internet, ma sempre in forma anonima. A partire da questo blog, intestato ad uno pseudonimo. Anche nei vari forum ai quali sono iscritto compaio sempre tramite nickname, o al limite col solo nome di battesimo. I social network in cui si devono dichiarare nome e cognome e data di nascita li ho sempre evitati.
Qualche sera fa però mi é capitato di stare a casa di un mio conoscente iscritto su facebook, e non ho resistito alla tentazione di chiedergli se poteva rintracciare alcuni miei vecchi compagni di università di cui purtroppo non ho più neppure il numero di telefono.
"Certo", mi risponde lui. Inserisce i nomi e inizia a cercare, ma il risultato é negativo. "Evidentemente non sono iscritti, proprio come te", commenta il mio amico, che però ha un'idea: vedere su paginebianche.it.
Nulla da fare, il risultato é ancora negativo. "Possibile che non sono segnati neppure sull'elenco telefonico?"... Io annuisco, e faccio presente che non é tanto strano. In fondo anch'io ho scelto di non comparire sull'elenco per motivi di privacy...
Il mio conoscente però ha un ultimo guizzo: inserire i vari nomi e cognomi virgolettati su google. Basta un niente per finire nel più grande motore di ricerca della rete. Infatti riesce a trovare anche me: una volta, diversi anni fa, avevo partecipato a un concorso di poesia in inglese, e il mio nome é finito sul blog di un concorrente sloveno che ha riportato l'elenco completo dei partecipanti che hanno ricevuto la menzione d'onore...
Ma per i miei compagni di università, niente da fare. Nessun blog rumeno o sito internet norvegese che li nomini. Scomparsi dietro l'impenetrabile cortina della loro voglia di anonimato.
Il mio amico abbandona la ricerca e si riconnette su facebook. Per alcuni istanti mi sembra che la scritta bianca su fondo blu si trasformi in un sorrisetto sarcastico che mi prende per i fondelli...
Ha fatto bene, me lo sono meritato.

10 commenti:

  1. Durante i primi anni ci tenevo molto all'anonimato e mi firmavo con vari nick. Poi ho detto chissenefrega! Non ho niente da nascondere. Così il blog è a mio nome, anche altri due siti.
    Se mi googlo qualche risultato esce e questo ha permesso ad alcuni vecchi amici di rintracciarmi. Su facebook sono iscritto con il mio nome, ma mi sono tolto dai risultati delle ricerche. Quindi non mi trovano.
    Sarò io (forse) a cercare loro

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  2. Non sono su FB, forse perché anch'io un po' ossessionato dall'anonimato... quando lessi 1984 ne rimasi probabilmente più colpito della media, ma questa è un'altra storia.
    Anch'io ho provato a fare il tuo esperimento: ho fatto inserire alla mia ragazza (che invece sta su FB e ci si diverte parecchio) i nominativi di tutti i compagni di scuola che mi ricordavo.
    Sai quanti ne ho trovati?
    Nessuno.
    Vorrà dire qualcosa?
    Io non lo so, ci sto ancora pensando.

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  3. Mi iscrissi a FB qualche tempo fa, per curiosità... ma lo mollai lì quasi subito.
    Ogni tanto mi cerco da sola su Google, e qualcosa salta sempre fuori... a volte, in ambiti imprevedibili! :-D

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  4. @Mirco
    Prima o poi conto di superarla questa fissa per l'anonimato... la speranza é che il destino mi offra l'occasione adatta per farlo...
    @Luca
    Io l'ho interpretata come una punizione: chi di anonimato ferisce, di anonimato perisce...
    @ Roberta
    Si, anch'io mi sono ritrovato in quel blog sloveno (o croato o chissà cosa) nel modo più imprevedibile...

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  5. Intanto potresti rivelare il tuo vero nome in questo blog.

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  6. @Ariano: hai ragione, c'è qualcosa di karmico in tutto ciò.
    O magari, se indago, scopro che tutta la mia classe del liceo si era organizzata per una reimpatriata senza dirmi un cazzo, e il loro pullman è precipitato in una scarpata.
    Nessun superstite.
    A pochi mesi dalla crescita esponenziale di Facebook.
    Che dici? Spiegherebbe tutto.

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  7. Te l'ho detto che hai la stoffa dello scrittore, le idee non ti mancano ;-)

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  8. Ciao.
    Al di là della libera e rispettabile scelta di ognuno, l'uso dell'anonimato abbia qualche difetto congenito: ad esempio personalmente sono portato a, come dire... "credere un po' di meno" a qualsiasi cosa detta o scritta da un anonimo. Mi rendo perfettamente conto che in certe situazioni (pornografia, borderline con la legalità, certi ambiti politici, ahimé...) l'anonimato sia una scelta se non condivisibile, perlomeno comprensibile.
    Ma scrivendo di cinema, letteratura, arte, hobbies, considerazioni personali, filosofia e metteteci voi quant'altro, l'anonimato sia , beh... inutile.
    Mi è capitato, nel rileggere certe mie cose "vecchie" (...anche solo di qualche mese fa...) e di provare un po' di imbarazzo.
    Ebbene, purtroppo le ho proprio scritte io, inutile nascondersi, c'è la firma, nome e cognome.
    Bene: userò questo imbarazzo per cercare di scrivere cose che non mi imbarazzino più nemmeno se rilette dopo anni.
    Non posso essere orgoglioso di tutto ciò che ho scritto e scrivo, ma posso e sento di dovermi prendere la responsabilità di tutto ciò che scrivo pubblicamente.
    Un abbraccio
    Orlando Furioso (...no, non è un "nick" ^__^)

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  9. ...ad esempio il post qui sopra, zeppo di errori, non è che mi inorgoglisca molto :-)))
    Ma scrivo di corsa e di nascosto, dall'ufficio. Certo, potevo aspettare di essere a casa e avrei scritto con più calma... ma ormai è fatta, perdonatemi :-)
    Orlando

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  10. Osservazioni corrette.
    Valuterò attentamente l'ipotesi di rendermi "non anonimo"

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