Come avevo già detto ho avuto un’ispirazione (poco seria, d’accordo, ma pur sempre ispirazione) e ho cominciato a scrivere a ruota libera. In pochi giorni ho accumulato parecchie pagine.
E’ un divertissment, una cosa scritta solo per il piacere di essere scritta, però presenta anche gli elementi dell’artificio letterario, un genere che mi piace molto.
Il suo punto debole è la difficoltà ad essere gestito quando la narrazione diventa lunga.
Borges, un maestro dell’artificio letterario, non ha mai scritto romanzi ma solo racconti, perché evidentemente era conscio del problema.
Come lettore posso dire che - pur essendo un appassionato di questo tipo di narrativa – mi è capitato di rimanere deluso proprio da romanzi basati sull’artificio. In “Collages” di Anais Nin e “Nebbia” di Miguel de Unamuno il gioco letterario resta troppo fine a se stesso, travalica i suoi stessi obiettivi e lascia un senso di incompletezza. “L’uomo che era giovedì” di Chesterton è più scorrevole, ma nonostante ciò rimane una lettura per pochi appassionati.
Nel mio caso assai più modesto, ci ho provato con “Trilogia veneta sognata” ottenendo rifiuti dagli editori già a partire dalla sinossi…
Insomma, sto scrivendo l’ennesimo romanzo inutile. Un divertissment che è anche un artificio letterario, una somma di due generi impubblicabili. Forse è questa la mia specialità.
Ne parlerò meglio in altri post...
Qualcuno ti ha risposto quindi?
RispondiEliminaSi, ma "Trilogia veneta sognata" è roba di un paio di anni fa ormai.
RispondiEliminaComunque ho avuto una risposta anche per il manoscritto che ho inviato pochi mesi fa e di cui ho parlato nel blog. Non ti dico il testo della risposta perché sicuramente te lo immagini... :-(