Come avevo anticipato, sto scrivendo un divertissment che è anche un artificio letterario. A partire dall’autore, che non sono io, bensì lo scrittore giapponese Hiroshi Miura, vissuto tra il 1886 e il 1932. La sua novella “Romanzo sensazionale” venne pubblicata nel 1925 a Tokyo, e io mi sono limitato a tradurla in italiano...
Un artificio, come dicevo. Borges scriveva recensioni di libri immaginari, Pessoa componeva poesie a nome di vari eteronimi inventati da lui, e io… niente, non sono neanche originale perché il trucco della traduzione l’aveva già inventato Boris Vian, che presentò il suo romanzo “J’irai cracher sur vos tombes” come la traduzione francese di un libro dello scrittore americano Vernon Sullivan (che naturalmente non è mai esistito).
Per dare più spessore alla finzione ho creato anche una biografia di Hiroshi Miura, in cui si possono ravvisare alcuni elementi della sua vita che poi confluiranno all’interno del romanzo che ho tradotto…
(P.S.: un ringraziamento a Alex per l'idea di dare spessore storico, sia pure fittizio, alla fantasia letteraria di noi "scribacchini" e un tributo a Mirco che sta ancora traducendo dal giapponese un romanzo di fantascienza in collaborazione con un certo Giovanni Verza...)
Biografia
Hiroshi Miura nacque il 5 agosto 1886 a Shizuoka. Sua madre morì poche ore dopo il parto a causa di un’emorragia, e suo padre rimase talmente sconvolto che finì col cadere in uno stato di grave depressione, togliendosi la vita alcuni giorni dopo.
Il piccolo crebbe accanto ai nonni paterni che – secondo testimonianze prive di riscontri certi – lo avrebbero spesso accusato di aver causato indirettamente la morte di entrambi i genitori.
All’età di quindici anni decise di farsi monaco e divenne novizio presso un convento buddhista nei dintorni della sua città natale, ma dopo due anni abbandonò la vocazione e ritornò alla vita laica.
Nel 1904 si recò a Tokyo presso un parente di sua nonna, probabilmente proprio su richiesta di quest’ultima. In effetti risiedeva in una piccola pensione di cui il parente della nonna era proprietario. Sicuramente il suo soggiorno non era gratuito, e Miura doveva versare una somma mensile per potervi alloggiare.
Per mantenersi svolgeva piccoli lavori saltuari, tra i quali strillone per conto del quotidiano Mainichi. Fu in questi anni che inizio a leggere molto, soprattutto riviste specializzate in storie fantastiche e polizieschi.
Nel 1908 scrisse il racconto La madre del mostro. Lo sottopose all’attenzione di un giornalista del Mainichi con cui aveva un po’ di confidenza, Takeshi Hasegawa, e questi lo propose al suo amico Daisuke Otani, editore della rivista Akuma. Ebbe così inizio l’attività di Hiroshi Miura come scrittore. Firmava i suoi lavori utilizzando lo pseudonimo Masuo Tohno.
Daisuke Otani lo retribuiva in base al numero di pagine fornite. Nei quindici anni successivi avrebbe scritto per la rivista Akuma una trentina di racconti e cinque romanzi pubblicati a puntate.
I compensi per la sua attività letteraria erano tuttavia modesti, e dovette continuare a svolgere altri lavori per guadagnarsi da vivere.
Nel 1919, grazie all’interessamento di Takeshi Hasegawa con cui mantenne per tutta la vita un rispettoso rapporto di amicizia, venne assunto presso la tipografia che stampava il quotidiano Mainichi. Si trattava di un impiego molto più remunerato dei precedenti, che gli avrebbe potuto permettere una maggiore indipendenza. Tuttavia, per ragioni non chiare, continuò a risiedere nella piccola pensione del parente di sua nonna. E’ probabile che fosse in qualche modo affascinato dalla strana umanità che vi risiedeva, composta da emarginati, artisti squattrinati, immigrati dalle campagne e donne senza fissa dimora.
Quando il grande terremoto del 1923 rase al suolo Tokyo, Miura perse ogni cosa e dovette fare ritorno a Shizuoka da sua nonna, nel frattempo rimasta vedova. La difficile convivenza durò dodici mesi, ed ebbe termine col suo rientro a Tokyo nel settembre del 1924, in un contesto ancora difficile a causa dei gravi danni causati dal sisma. Tuttavia poté ricominciare a lavorare presso la tipografia del Mainichi.
Nel 1925 riprese la sua attività letteraria collaborando con Kojiro Fubuki, editore della rivista Ukiashi, su cui vennero pubblicati a puntate Romanzo sensazionale e altri lavori meno noti.
Restando sempre ai margini del mondo letterario e mantenendo uno stile di vita estremamente riservato, Miura visse in condizioni modeste, apprezzato solo dai lettori di narrativa di consumo. Si sa pochissimo della sua vita privata.
Durante l’inverno del 1930 si ammalò gravemente a causa di una sindrome influenzale con complicazioni polmonari. Fisicamente prostrato, venne ospitato da Kojiro Fubuki nella sua casa di Yokohama. Secondo alcune testimonianze, i famigliari di Fubuki dimostrarono subito grande affetto per Miura arrivando a programmare un suo possibile matrimonio con la sorella minore dell’editore, Saori, notando che fra i due era nata quanto meno una simpatia reciproca.
Nel settembre del 1931 Kojiro e Saori accompagnarono Miura a Takamatsu, nell’isola di Shikoku, sperando che il clima caldo giovasse alla sua salute. Purtroppo la sua situazione complessiva era ormai irreversibile. Continuò però a risiedere a Takamatsu grazie all’aiuto economico di Kojiro e quello materiale di Saori, che rimase al suo fianco per assisterlo.
Lo scrittore morì il 20 febbraio del 1932.
Largamente ignorato da vivo e dimenticato per molti decenni, i suoi scritti sono stati riscoperti e parzialmente rivalutati solo negli anni ’90 da parte di alcuni giovani critici letterari.
Al momento attuale non esiste neppure un elenco completo delle sue opere.
Bibliografia parziale
Racconti:
La madre del mostro (1908)
La casa sull’arcobaleno (1909)
Il dono magico (1910)
Nere viscere (1910)
Il mercante di armi (1912)
Scommessa mortale (1915)
Echi lontani (1918)
Guardami! (1918)
L’isola dell’assassino (1919)
Il mistero della casa (1919)
Le dimissioni di Izanagi (1929)
Romanzi:
Taro e Yumiko (1920)
La voce dello spettro (1921)
Akiko (1923)
Romanzo sensazionale (1925)
La fuga di Akane (1927)
L’eroe di Canton (1929)
Traduzioni
Selected short stories (trad. inglese a cura di R. Nakamura, 2006)
Romanzo sensazionale (trad. italiana a cura di Ariano Geta, 2010)
Giovanni Verza si è impigrito, ma spero che entro l'estate L'arma senza tempo venga terminato :)
RispondiEliminaIntanto leggerò il tuo.
Hai inventato la biografia di questo scrittore? scusa l'ignoranza totale, ma lo scrittore è reale? e il romanzo che traduci dal giapponese? a proposito, complimenti!
RispondiEliminaReale come i libri immaginari da Borges e i poeti scoperti da Pessoa...
RispondiEliminaSi, tutto inventato. Autore e romanzo, che a breve sarà disponibile.
Secondo me non dovevi dirlo. Io ho tenuto nascosto il mio alter ego per mesi e molti ci hanno creduto :)
RispondiEliminaAlcuni hanno detto che era "troppo moderno" per essere stato scritto nel 1946 :)
Avevo ammesso tempo fa che non conosco il giapponese, quindi...
RispondiEliminaN.B.: la prima idea per questo romanzo è partita proprio così, dalla constatazione che non potevo tradurre uno scrittore giapponese degli anni '30, però potevo pur sempre inventarmelo... Nel giro di pochi giorni le idee hanno cominciato a fermentarmi in testa, e ho cominciato a scrivere di getto dimenticando lo stato di apatia in cui crollato.