giovedì 2 settembre 2010

Ioscribacchino


Avevo già parlato in un paio di post del concorso ioscrittore, organizzato dal gruppo editoriale Mauri Spagnol.
Pur con qualche perplessità, alla fine ho deciso di partecipare per provare (impossibile giudicare qualcosa senza prendervi parte) e devo dire che è stata un'esperienza interessante.
Come accennato tempo fa, ho letto dieci manoscritti completi di aspiranti scrittori, potendo constatare che c'è gente in gamba ancora in attesa di editore.
Non ho ancora i giudizi sul mio romanzo (e temo che non saranno molto lusinghieri), però dispongo almeno delle opinioni sull'incipit. La prima manche del torneo si basava solo sulla lettura delle 10 pagine (circa) iniziali dei manoscritti, e tramite i voti dei partecipanti si è fatta una cernita riducendo i partecipanti da 3000 a 200.
Ero perplesso su questa formula (lo sono ancora) ma sono rientrato fra i 200 che hanno superato questa selezione primaria.
Le opinioni mi interessavano poichè è maledettamente difficile avere un giudizio sui propri scritti se non sei conosciuto. E in questo caso si tratta di opinioni di perfetti estranei, quindi apparentemente prive di ogni pregiudizio. Ho avuto la conferma di quanto sia vero che ognuno percepisce a modo proprio una lettura. Lo stesso scritto suscita reazioni contrastanti, come avviene anche per libri pubblicati e famosi.
Un concorrente particolarmente generoso definisce così l'incipit del mio romanzo: 

Una scrittura sciolta, fluida, la storia scivola via velocemente e con un buon ritmo. Ottime le descrizioni precise e coincise che collocano il lettore dentro la scena. Forse i dialoghi non appaiono tanto credibili nel contesto storico considerato. Rimane la curiosità delle pagine seguenti.

Giudizio per niente condiviso da un altro partecipante: 

La storia appare discretamente scritta, ma a ben vedere piuttosto noiosa, scontata e pure irreale. Forse il prosieguo dell'opera renderà la storia più intrigante, ma certo l'inizio non è dei più accattivanti. 

Anche la contestualizzazione viene percepita in modo assai diverso. Per un lettore é 

Buona la conoscenza della storia, della cultura, degli usi e costumi del tempo.

Per un altro invece 

La descrizione di ambienti e personaggi della Cina imperiale è effettuata in maniera troppo convenzionale, con un linguaggio per lo più ridondante e involuto. 

Individualità delle percezioni dunque. Però ho tratto anche delle indicazioni utili. In linea di massima questo concorso è stato sicuramente un buon test per le mie ambizioni scrittorie. E adesso aspetto - senza troppe illusioni - l'esito della seconda manche. Quanto meno riceverò dieci giudizi da esaminare attentamente per capire cosa non va nel mio modo di narrare.
E colgo l'occasione per rammentare a tutti che giudizi circostanziati sui miei racconti sono sempre ben accetti, e non preoccupatevi se sono negativi: giuro che non mi offenderò, anzi, ne farò tesoro.

6 commenti:

  1. Ma chi sono questi che danno giudizi? persone comuni? comunque io penso che, e credo di averlo già scritto forse proprio in un commento a qualche tuo post, un libro/racconto può contemporaneamente risultare orrendo per qualcuno e meraviglioso per altri. E' il singolo lettore, con i suoi gusti, che decide se una cosa gli piace o no. Ad esempio, io ho letto con piacere la saga di Twilight ma non riesco a leggere Umberto Eco (eccetto Il nome della rosa) o Milan Kundera. E non c'è alcun dubbio sul fatto che gli ultimi due siano scrittori di gran lunga migliori della Meyer!

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  2. Si, al concorso partecipano persone comuni come me e te. Infatti anch'io ho dovuto dare giudizi sugli scritti altrui.

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  3. Argh... però è difficile crescere artisticamente se si ricevono giudizi diametralmente opposti. Per lo meno bisognerebbe conoscere il background culturale di chi giudica... così da capire quanto valore dare a uno e all'altro.

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  4. Però è già qualcosa... sperando che almeno gli aspetti "tecnici" (scrittura, linguaggio utilizzato, stile, grammatica) vengano giudicati con obiettività.

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  5. Potevi metterci un vampiro nella cina imperiale! Te l'ho detto pure io quando ho letto alcuni tuoi racconti: scrivi bene, ma gli argomenti sono distanti dagli interessi comuni. Parli di cose strane insomma. E questo non è un male, però...

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  6. Sui giudizi altrui c'è da diventare pazzi. Sul serio.
    Lo vedo io sul mio lavoro. Ce ne fossero due che dicono la stessa cosa.
    Salvo poi farli emettere i loro giudizi l'uno in presenza dell'altro, e osservare come si influenzano (e si fanno influenzare) a vicenda.
    C'è materiale per studi di psicologia che levati.
    Detto questo, un bel vampiro cinese che ha un codice da decifrare per aprire un portale mistico avrebbe reso più commerciale il tuo lavoro, sarebbe potuta essere un'idea. ;)

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