Ne avevo già parlato altre volte. Purtroppo ogni tanto mi
capita di pensare a cosa ci sarà, eventualmente, dopo la vita. Sono un pessimo
cattolico e spesso ho dei dubbi sulla vita eterna, probabilmente perché non
riesco a immaginarmela.
A volte penso che con la morte cessiamo di esistere, però…
però mi piace credere che almeno per un breve istante, che sembrerà
lunghissimo, proveremo la sensazione di entrare a far parte di qualcosa di più
vasto. Saremo pervasi da una profonda serenità, perché capiremo che stiamo
scomparendo solo per confluire in ciò che si potrebbe chiamare Dio, o energia,
o universo, o natura… Pochi lunghissimi istanti in cui tutto risulterà più
chiaro, niente sembrerà più inspiegabile, ogni cosa assumerà il suo valore,
qualsiasi elemento della vita e della storia occuperà il suo posto in modo
sensato all’interno di quel tutto che
stiamo per raggiungere…
Meglio fermarsi qui. Sta diventando un pensiero troppo
impegnativo per ridurlo a un banale post del blog di Ariano Geta…
Davvero troppo impegnativo.. io non ci voglio nemmeno pensare! ^^
RispondiEliminaA me invece ogni tanto capita di pensarci... non riesco a farne a meno...
EliminaCerto che nel blog spazi mica poco :)
RispondiElimina(No, non ho detto "spazzi" :P)
Sono un po' (s)pazzerello, lo ammetto ;-)
EliminaIl mio blog è come il mio umore o la mia personalità: non ha un punto fermo. Un po' come la mia hitlist, che contiene un sacco di pezzi hard rock ma anche qualche canzone melodica e pop; un po' come le mie letture, che passano da autori intellettuali e ardui a fumetti piuttosto lineari...
Sarà che l'esperienza della vita è così potenzialmente vasta ma al tempo stesso così materialmente limitata, che mi pare autolesionistico pormi dei limiti con le mie mani; e questa mia mentalità si riflette nel modo in cui affronto ogni cosa.
È un argomento importante e non è detto che bisogna scriverci trattati per poterne parlare. Spesso, non trattandosi di certezze provate ( a meno che non saltino fuori quelli che "il papa ha detto... ") vale più una sensazione che un tomo di teologia. Io sono in una fase in cui non mi pongo il problema di un aldilà: sarà quel che deve essere; io intanto continuo a non credere in un dio, ma lascio aperta la possibilità di una reincarnazione. Sto leggendo proprio in questi giorni un bellissimo libro (che ti consiglio, se non l'hai già letto), che parla molto "anche" di queste cose: Il giuramento, di J.C. Grangé. È un noir e affronta il tema dei risvegliati dal coma e di... ma non ti dico altro per non guastarti l'eventuale sorpresa. Mi piacciono questi post brevi dove lanci il sasso e ritiri la mano!
RispondiEliminaRitiro la mano solo perché non saprei aggiungere nulla di davvero nuovo sull'argomento.
EliminaPrendo nota della tua segnalazione ;-)
Parafrasando ciò di cui tutte le mie ex mi accusavano: Tu pensi troppo! ^^
RispondiEliminaEppure garantisco che faccio del mio meglio per riempire la testa con altre cose: musica, letture, giochini, nozioni... ma basta qualche minuto di stasi della mente e subito si affacciano pensieri più complessi...
EliminaIo non ci ho pensato seriamente... ma come sarà ...
RispondiEliminaForse fai meglio tu...
EliminaBo' io al momento sono agnostico. Penso che esista "qualcosa" al di fuori di noi ma chi può dirlo realmente? Io penso anche che prima di essere nati era un po' come essere morti, e comunque adesso siamo qui. Insomma per come è fatto l'universo con tutto che gira e rigira è più verosimile una sorta di rinascita che il semplice nulla... ma ancora: come saperlo? Meglio essere tolleranti e tenere aperte più possibilità... e poi chi vivrà (o meglio chi morirà) vedrà :)
RispondiEliminaSimone
Ah beh, per forza. Nessuno può dire con certezza di saperne qualcosa in più.
EliminaIo credo che tutto il mio scrivere dipende da questo:-)
RispondiEliminaAddirittura? In effetti anch'io credo che, pur volendo rimandare il pensiero della morte il più possibile, alla fine, inconsciamente, la mente ci va sempre...
EliminaIo sono estremamente curioso di sapere cosa ci sarà dopo ma...il fatto di essere ateo mi fa pensare che non ci sia proprio niente. :)
RispondiEliminaLa curiosità ce l'abbiamo tutti penso :-)
EliminaMi sa che la vita dopo la morte la trovi solo nel vocabolario...
RispondiEliminaPiù che crederci, ci spero. Più che sperarci, ci penso. Più ci penso, meno ci credo...
Miii! Chiamatemi Eddy l'aforisma del futuro!! XDXD
Almeno tu hai una posizione ben definita :-)
EliminaMi definisco un agnostico pieno di dubbi e proprio per questo mi capita spesso di pensare alla morte. Temo che dopo la morte non ci sia niente e , credimi, la cosa mi fa anche paura.
RispondiEliminaPiù che farmi paura, mi provoca un po' di tristezza.
EliminaÈ un pensierosempre interessante, che, t'assicuro, occupa anche le menti dei "senziadio" più convinti della Terra. :D
RispondiEliminaEd è anche l'argomento su cui si può speculare di più in assoluto, in quanto nessuno è tornato a raccontarci che accade (o comunque, bisognava credergli sulla parola) o esistono prove scientifiche di un "aldilà"... quindi, si può credere a tutto, al contrario di tutto o ad assolutamente niente.
Vale tutto, e non vale niente. :D
Le mie convinzioni?
Ho credenze religiose, per così dire, quindi credo che sì, i giochi non finiscono qua.
Le mie speranze? Che, dall'altra parte, la materia sia solo un fardello dimenticato. Che non ci sia più sofferenza, dolore, speranze disattese, aspettare, rammaricarsi.
Che sia tutto migliore.
Capisco ciò che intendi. Io invece, paradossalmente, pur essendo credente ho sempre dubbi su ciò che ci sarebbe eventualmente "dopo". E soprattutto come sarebbe...
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