DISCLAIMER: il brano che segue va inteso come un testo umoristico politicamente scorretto, e NON deve assolutamente essere preso sul serio. Non imitate MAI le azioni proposte dalla voce narrante, neppure se i vostri genitori vi autorizzano a farlo. Se insistono, forse sarà il caso di portarli da uno psicologo…
C’è una categoria che ODIO ancora più dei pedoni, giungendo quasi al livello dei vigili urbani, ovvero i ciclisti. Sono una cosa assurda: si permettono di bloccare per mezza giornata il traffico automobilistico su una strada asfaltata solo perché ci deve transitare qualche ridicola corsa come il Giro d’Italia o la Milano-Sanremo… Dico io: ma chi possono essere quei decerebrati che si divertono a veder passare degli imbecilli che pedalano con mutandoni di lycra iperaderenti? Cioè, fossero ragazze in topless la cosa avrebbe un suo perché, soprattutto in quelle corse sui pavé che fanno vibrare paurosamente la bici e il conducente… Ecco, diciamo che se mi bloccassero la strada con le transenne e mi costringessero ad aspettare che passa il gruppo in fuga, e il gruppo fosse composto da belle figliole con le bocce che ballonzolano su e giù, beh, potrei accettarlo. Mi affaccerei al finestrino, approfitterei della pausa per fumarmi una sigaretta, e mi godrei lo spettacolo.
Ma vedere maschi con le gambe depilate, no, dai, è improponibile!
Comunque, voglio essere generoso: concedo questi blocchi momentanei del traffico per permettere lo svolgimento di patetiche gare parrocchiali tipo Tirreno-Adriatica o Giro di Lombardia.
Ma quello che proprio non sopporto sono i ciclisti dilettanti in mezzo alle automobili.
Situazione tipica: strada a corsia unica ma a doppio senso, con striscia continua al centro e divieto assoluto di sorpasso (e tante macchine in arrivo dal senso di marcia opposto che rendono sconsigliabile l’eventuale infrazione). A un certo punto becchi due (due, sia chiaro, avessi detto venti, ma solo due, cazzo!) ciclisti. Come viaggiano? AFFIANCATI, mi pare ovvio! Non si possono mettere in fila indiana, nooo! Devono bloccare una carreggiata per ripetersi in reciproco default le loro stronzate:
“Tu che cambio usi adesso?”
“Mi sa che devo rivedere la pressione delle gomme”.
… e così via. E tu gli suoni, gli urli di levarsi dalle palle, oppure di imparare a pedalare a 120 km orari così non rompono i coglioni al prossimo.
Però niente, se ne fregano, continuano con le loro chiacchiere stando affiancati e procedendo alla velocità di un mulo storpio.
L’unica soddisfazione è quando, finalmente, c’è un attimo di calma sulla corsia di marcia opposta e hai lo spazio per sorpassarli, mostrarli il dito medio e rammentargli la materia organica di cui è composta la loro faccia.
In effetti c’è anche un’altra soddisfazione possibile: appena sorpassati, andare a velocità minima, attendere che sono ad un metro di distanza e frenare di botto. Vedere le loro facce spiaccicate sul parabrezza posteriore è una gioia che non ha prezzo. O meglio: il prezzo lo stabilisce l’eventuale vigile urbano che ha assistito e alla scena e, complice di quelle creature odiose, si permette di multarti per una cosuccia del genere. Viviamo proprio in un mondo incivile!
Questo tuo lato "selvaggio" comincia a farmi paura, lo sai? :)
RispondiEliminaPer me dovresti trarne un racconto con questo lungo monologo del "tuo" autista.
Beh, ho cercato di cavalcare il luogo comune dell'automobilista ignorante, sessista e aggressivo.
EliminaRacconto... non so, devo pensarci.
Uhm....il fatto che io sia d'accordo con quasi tutto questo racconto dovrebbe farmi comprendere che sono insitamente malvagio?
RispondiEliminaNO, perchè di solito è quello che penso dei ciclisti della domenica XD
Io solo di quelli che occupano una corsia invece di mettersi in fila indiana.
EliminaL'immagine delle cicliste sul pavè è interessante! I ciclisti "della domenica" sono un morbo infestante quasi come la peronospera per i raccolti: arrivano cattivamente di soppiatto e sono impossibili da debellare, a meno che non si usino le maniere forti. Molto forti.
RispondiEliminaAppunto ;-)
EliminaCapisco molto bene quello che hai scritto qui... anche da noi le biciclette sono sfacciate e dobbiamo noi, fare molta attenzione quando guidiamo la macchina...
RispondiEliminaSono un flagello mondiale ;-)
EliminaSto sghignazzando come una iena... :D
RispondiEliminaOcchio a non prendere spunto dai "suggerimenti" della voce narrante ;-)
EliminaA ben pensarci, avendo soldi da spendere, il consiglio sul frenare dopo averli superati almeno UNA volta lo proverei :D
EliminaOddio Ariano, ho letto il disclaimer e mi sono detta, ma ti pare che ce n'è bisogno? ha ha ha, ma dai, un eccesso di prudenza.
RispondiEliminaPoi mi sono letta il post: ehm... ma proprio non posso farli spiaccicare sul vetro? Proprio proprio no, eh? :D
Beh, la misericordia verso ogni forma di vita, anche quelle più moleste, ci impone di... :-D
EliminaAhahaha! Adoro questa serie di post, dove vedo condivisi le mie stesse antipatie.
RispondiEliminaAll'isola d'Elba coi miei amici abbiamo fatto di peggio… ma divertente. Eravamo in 4 su una vecchia opel corsa (auto della 2a metà anni '90), 4 in auto: 2 miei amici maschi sui posti dietro. Abbiamo beccato un ciclista in salita sui tornanti di Sant'Andrea mi pare. Abbiamo rallentato, i miei amici si son calati il costume da bagno, hanno spiaccicato il loro culi pelosi (uno molto poco peloso, visto che è di un algido amico tedesco) sul lunotto posteriore e poi abbiamo sorpassato il ciclista con una lieve strobazzata del clacson x attirare la sua attenzione… son cose indimenticabili!