Ogni tanto do via libera alla follia latente che alberga nel mio cervello scrivendo dei divertissment che… beh, se ne avete già letto qualcuno sapete già cosa intendo.
Stavolta parlerò come se dovessi dare voce ai
DELIRI DI UN AUTOMOBILISTA BASTARDO
DISCLAIMER: il brano che segue va inteso come un testo umoristico politicamente scorretto, e NON deve assolutamente essere preso sul serio. Non imitate MAI le azioni proposte dalla voce narrante, neppure se i vostri genitori vi autorizzano a farlo. Se insistono, forse sarà il caso di portarli da uno psicologo…
Guidare è una delle attività più rilassanti che esistano. Accendi il quadro, dai gas, e corri liberamente lungo le strade della tua avventura quotidiana, godendoti le meraviglie della più grande invenzione mai creata dalla mente umana… se solo non ci fossero quegli stramaledetti pedoni che devono sempre avere la precedenza!
È una situazione odiosa, indegna del livello di civiltà raggiunto dall’uomo: il moderno autista di uno straordinario manufatto tecnologico deve cedere il passo a dei primitivi incivili che non rispettano le regole minime della convivenza!
No, non ci provate! Non li difendete! I pedoni sono altamente scorretti! Sono dei maledetti!
Esempio pratico: esiste una deliziosa fila di strisce bianche disegnate appositamente per favorire il loro transito da un lato all’altro della strada asfaltata. Le utilizzano? Ma quando mai! Attraversano la strada dove cazzo gli pare! Dieci metri prima delle strisce, dieci metri dopo le strisce… e poi lo fanno nel modo più inefficiente possibile! Sono in sei? Passano in fila indiana! Non si sognano di stare affiancati, non sia mai! Formano un serpentone interminabile bloccando il traffico in entrambe le direzioni!
E non parliamo dei marciapiedi! A volte penso che i pedoni professino uno strano credo religioso che li costringe a considerare i marciapiedi come luoghi sacri che nessun piede mortale deve osare calpestare.
Tipo: strada strettissima, una macchina ci passa per un pelo con dieci centimetri scarsi di margine sui due lati. Ovviamente i lati in questione sono entrambi corredati da un marciapiede. Dove passa il pedone? Mi sembra ovvio: in mezzo alla strada! Non può camminare sul marciapiede, commetterebbe un sacrilegio! Deve lumacare sull’asfalto, costringendo la macchina che sopraggiunge a procedere in prima, a 10 km orari scarsi, perché lui, il pedone, non può utilizzare il marciapiede, deve rompere le palle agli automobilisti!
Ma la cosa veramente assurda è che se provi a accelerare e travolgere quell’idiota che si diverte a intralciare il traffico, passi guai! Ti accusano di investimento!
Io cambierei la legge. La riscriverei così: “se una macchina travolge un pedone che camminava sulle strisce o sul marciapiede, è investimento; ma se la macchina travolge un di pedone che camminava dove gli pareva a lui, allora ha fatto bene! Perché uno che si butta in mezzo alla strada, fuori dalle strisce e dai marciapiedi, è chiaramente un aspirante suicida, e allora, porca puttana!, accontentiamolo no?”
Amici automobilisti, le raccogliamo le firme per proporre questa modifica tramite referendum?
(continua)
che carino... :)))
RispondiEliminaconcordo!! comunque, c'è da spezzare una lancia a favore dei pedoni... che qualche volta, quando camminano per strada in quelle strade strettissime, i marciapiedi sono occupati da macchine, motorini e altro. :))
Obiezione accolta, a volte in effetti la situazione è proprio come la descrivi te ;-)
EliminaSicuro che sie un racconto?
RispondiEliminaTutto questo lo vediamo tutti i giorni in quel covo di matti che è la strada cittadina. ;)
Il racconto è divertentissimo. :)
Beh, ovviamente vado un po' sopra le righe... e nei prossimi articoli di questa serie scriverò anche di peggio ;-)
EliminaA cavallo tra fantasia e realtà. Pur esasperandoli, alcune convinzioni e i toni non sono lontani da quelli di molti. ;-)
RispondiEliminaleggevo da qualche parte che l automobile è l'oggetto che più di qualsiasi altro moltiplica la potenza di un singolo individuo, con tutti i rischi connessi a questo sodalizio uomo/meccanismo.
Credo che le implicazioni psicologiche legate al guidare l'auto (o anche solo possederla) siano tali e tante da fornire infiniti spunti anche narrativi... Io ti segnalo solo il racconto "L'Auto Addosso" e il romanzo "Il Ponte Di Quattro Giorni". non guarderai più la tua auto allo stesso modo. ;-)
Prendo nota delle tue segnalazioni. Io ne propongo una abbastanza inquietante, "Crash" di J.G. Ballard.
Eliminaapprovo in pieno! aspetto solo di sapere come vedi le cose dalla parte dei pedoni. E poi dalla parte dei... vigili urbani! comunque post molto divertente e azzeccato. hai mai pensato di andare a zelig? o in parlamento (che è lo stesso)?
RispondiEliminaIn parlamento no, perché mia mamma mi ha insegnato che a frequentare cattive compagnie si prendono cattive abitudini ;-)
EliminaMi è capitato a Napoli anni fa:
RispondiEliminaIn auto, ferma al semaforo rosso, in prima fila davanti alle strisce pedonali.
Scatta il verde e mi appresto a partire. Si para davanti un vigile spuntato chissà da dove e mi intima l'alt per far passare un pedone! Brusca frenata e inevitabile tamponamento dalla macchina dietro alla mia ... traffico in tilt! Se avessi travolto pedone e vigile avrei avuto ragione ... o torto?
Indubitabilmente ragione, pedoni e vigili urbani hanno torto a prescindere ;-)
EliminaNella mia città effettivamente i pedoni stanno OVUNQUE tranne che sul marciapiede. Ma i peggiori sono i ciclisti e i motociclisti, che sono TUTTI aspiranti suicidi con tendenze kamikaze.
RispondiEliminaLivorno ha un traffico alieno.
É previsto un post dedicato anche ai ciclisti... stay tuned ;-)
Elimina@Serena: i vigili urbani sono la forma di vita più inutile che strisci sulla terra.
RispondiEliminaGrazie, benvenuto nel blog :-)
RispondiEliminaScusa, non avevo "collegato" ;-)
RispondiEliminaQuesta serie è deliziosa, la sto leggendo a ritroso…
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