Visto che siamo alla fine dell’anno, dovrei esprimere una serie di buoni propositi da portare a compimento durante quello nuovo che verrà.
Ebbene, nel 2011 io ho l’intenzione di…
No, ci ho ripensato. Sarà un caso, ma ogni volta che provo a stabilire un obiettivo, o anche solo a ripromettermi di essere più (aggettivo a scelta) e meno (idem), puntualmente non ci riesco. Non voglio dare la colpa al destino, è la classica scusa di chi non ha carattere. E probabilmente il mio problema è proprio questo: senza un’adeguata volontà non si può portare a compimento nulla. Ho dei progetti in testa, certo, ma all’atto pratico sono uno che si accontenta, uno che si arrangia con ciò che ha a disposizione, e la smania per avere le cose che ancora non possiedo non è mai così violenta da soffocare la soddisfazione per quelle che già ho. I risultati sono appannaggio degli ambiziosi, non dei sempliciotti magari insoddisfatti ma non al punto di essere bramosi. E io appartengo alla seconda categoria.
E per quanto riguarda i miei atteggiamenti, purtroppo non riesco mai a essere troppo severo con me stesso: posso anche promettere che eviterò certi comportamenti censurabili, ma so già che all’atto pratico, in determinate situazioni, non riuscirò a controllarmi e mi comporterò (male) come sempre.
L’unica cosa in cui posso provare a sbilanciarmi è l’attività scrittoria, anche qui senza garantire nulla.
Intanto vorrei terminare le cose in ballo: una terza tragedia di Shakespeare rielaborata in chiave noir (sto lavorando su “Macbeth”), il romanzo di fantascienza sociologica che ho già incominciato (ma per questo la strada sarà lunga) e un paio di racconti “da tradurre” di Hiroshi Miura per cui sono già a buon punto. Ancora lui, il mio autore giapponese preferito (^_^) potrebbe fornirmi lo spunto per un’esperienza letteraria in cui non mi sono mai cimentato ma che mi piacerebbe provare: creare il personaggio di una saga, che sia protagonista di diversi racconti avventurosi con tutti gli ingredienti classici. Detto così è un po’ vago, ma spero che le idee mi si chiariscano col passare delle settimane.
Anticipo gli auguri di buon anno a tutti, perché il post di fine anno cade nel week end, e sarà dedicato come ormai d’abitudine al survival blog.
Un felice 2011 a gli amici, ai lettori palesi e a quelli nascosti, con la speranza di continuare a condividere le nostre esperienze on line ;-)
Poiché, come dice il proverbio, di buoni propositi è lastricata la strada dell'inferno e anch'io, come te, sono uno che si butta avanti e cade (quasi) sempre all'indietro, non faccio mai propositi. Vorrei che succedessero delle cose -in questo momento sono in ballo col negozio e spero si concluda per il meglio, ma non prometto a nessuno di essere più buono e di non far arrabbiare mamma e papà. Ho imparato a prendere le cose come vanno, ma spesso 'rosico' lo stesso se vanno male. Unica consolazione: gli I Ching dicono che il prossimo anno dovrebbe essere migliore di questo che sta finendo. Ma in questo momento l'unica cosa che mi interessa è che domani mattina a quest'ora sarò sul treno per Bolzano (città che adoro!) e lì passerò con mia moglie la fine d'anno!
RispondiEliminaBuon anno, Ariano!
Temistocle
No... quest'anno non ci voglio cadere nella lista dei buoni propositi. Il 2010 in questo è stato un disastro completo e, ancora ne porto le cicatrici dentro.
RispondiEliminaMeglio andare a tentoni, un giorno per volta. E poi c'è il timeout del blog... ma quello è più lungo di un anno!
Pure io lascio stare i buoni e i cattivi propositi.
RispondiEliminaBuon anno a te :)
Boh, sono ancora in alto mare:-)
RispondiEliminaAdoro "Macbeth", non vedo l'ora di leggere la tua versione noir. Al diavolo i buoni propositi, una pura formalità di inizio anno!
RispondiElimina