martedì 13 marzo 2012

Un esperimento

In questi giorni, come ho accennato, passo più tempo del dovuto guidando su e giù lungo l'autostrada Roma-Civitavecchia per fare da autista a un congiunto che purtroppo sta poco bene. Passo abbastanza tempo anche nelle sale di attesa di un noto policlinico, e la mente è presa da pensieri non certo piacevoli.
Proprio per evadere in qualche modo da questa routine imprevista, ho ripensato al post della "realtà" in cui io immagino di vivere nel 1908 e... ecco, diciamo che ci sto provando. Quasi di getto ho iniziato a scrivere un racconto vagamente steampunk ambientato a Torino nel 1910. Penso di pubblicarlo a puntate nei prossimi giorni anche perché non ho testa per scrivere altro.
Ci saranno sicuramente errori e incongruenze per mancanza di un editing adeguato ma, anche se può sembrare strano da capire, sono in una condizione mentale in cui ho bisogno di scrivere - con tutte le sensazioni positive che questa attività mi regala - senza preoccuparmi troppo dei dettagli. Scrivere a ruota libera per il puro gusto di scrivere e vivere temporaneamente le situazioni immaginate.
Ricordo una signora che, rimasta vedova, andava tutti i giorni a giocare a carte con le amiche. Quando una mia parente le fece notare che la gente mormorava "Ma guarda quella! Gli è appena morto il marito e va a far salotto con le amiche, che mancanza di riguardo!", la signora vedova le rispose: "A casa mia ogni singolo oggetto mi ricorda mio marito. Ogni cosa che guardo me lo fa tornare in mente. Se passo un'intera giornata a casa mia prendo una pistola e mi sparo un colpo in testa". All'epoca ero un bambino e le parole della signora mi suonavano oscure e incomprensibili. Quanto le capisco bene adesso...

9 commenti:

  1. Eh si le capisco bene anche io... e la gente dovrebbe imparare a farsi i fattacci suoi.
    Attendo la pubblicazione quindi.

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    1. Eh si, uno dei privilegi dell'infanzia è non capire i discorsi dei grandi... e per certi aspetti è un grosso vantaggio.

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  2. bella l'idea del racconto a puntate! sono sicuro che verrà fuori una buona storia!

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    1. In realtà la sto scrivendo di getto, di sfogo direi quasi, quindi potrebbe essere un po' troppo grezza... ma avrai capito che lo scopo è altro...

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  3. Conosco la sensazione ed il desiderio di evasione non per disinteresse, ma per dare tregua alla mente.
    Attendo il racconto, anche grezzo.

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  4. mi piace l'idea! :) e quello che dice la signora lo capisco benissimo...

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  5. Solidale, partecipe; ammirata per la tua capacità di astrazione (io non sarei capace di scrivere due righe)... Situazioni di stress certe volte sono positive, possono aumentare capacità intellettive raggiungendo un elevato rendimento... nel tuo caso: scrivere! Leggerò!

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    1. Grazie a tutti, avete capito in pieno il mio stato d'animo.

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