venerdì 4 maggio 2012

Tramare o non tramare

La trama di una narrazione, ovvero gli eventi che vengono raccontati, viene considerata da molti lettori uno degli elementi più importanti in un romanzo. Tuttavia vi sono autorevoli dissensi in merito.
Virginia Woolf sosteneva che una trama particolarmente avvincente e intricata fosse “una volgarità da giornalisti” che cercano la storia sensazionale da sbattere in prima pagina. “Se lo scrittore potesse basare il suo lavoro sui suoi sentimenti e non sulle convenzioni”, sosteneva in un articolo intitolato non a caso Modern fiction, “non ci sarebbero più trame né commedie, né tragedie, né storie d’amore […] La vita non è una serie di lampioni piantati in forma simmetrica, è un alone luminoso semitrasparente che avvolge la nostra coscienza dall’inizio alla fine. E non è forse compito del romanziere saper rendere questa qualità fluttuante, inconoscibile, inafferrabile […]?”
In modo simile la pensava Joseph Conrad. Ovviamente tale analisi non tiene conto del fatto che molti lettori non vogliono un romanzo che racconti la vita, ma piuttosto che sappia idealizzarla, edulcorarla, addolcirla, magnificarla.
A latitudini diverse, in Giappone, Ryunosuke Akutagawa entrò in polemica con Junichiro Tanizaki proprio perché riteneva la trama un elemento secondario rispetto all’atmosfera - quella sì da considerarsi fondamentale - basata sul talento dell’autore, che deve saperla creare con la propria scrittura. Insomma: non importa quel che si racconta ma come lo si racconta. Naturalmente in questo tipo di scrittura dove la trama è quasi assente, emerge per contro la voce narrante. L’autore tende a fare considerazioni, riflessioni, analisi, e spesso da sfoggio del suo virtuosismo verbale.
Talvolta sono attratto da questo stile. La prosa di Milan Kundera, dove la figura del narratore è onnipresente e onnipotente, mi affascina più della vicenda romanzesca che viene raccontata. Però capita anche che una scrittura troppo autocompiaciuta riesca a darmi sui nervi (per stare in casa nostra, vedi Giuseppe Genna o Alessandro Baricco).
Credo che una prosa fluida ma senza effetti speciali possa ugualmente indugiare sui dettagli, sulle sensazioni, sulle considerazioni dell’autore senza risultare noiosa. Anche quando la trama è praticamente inesistente.

13 commenti:

  1. Io credo trama ed atmosfera che siano entrambi importanti ai fini della costruzione di un opera scritta. Forse ecco, magari l'atmosfera ha quel "quid" in più, se racconto ha una bellissima trama, ma ha un atmosfera inesistente allora sono sicuro che molti (me compreso) chiuderanno il libro annoiati.

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    1. Sicuramente la giusta via è sempre l'equilibrio tra tutti gli aspetti narrativi.

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  2. Se un libro non ha una trama, allora non fa per me. Ci può stare anche l'indugiare sulle atmosfere, ma non il farne il tutto della narrazione. Anche chi descrive un'emozione deve "raccontare" la "storia" da cui è nata, che sia una farfalla che passa o il ritrovamento di un cadavere. Una trama è indispensabile per mandare avanti un romanzo/racconto, altrimenti sarebbe un saggio o un testo scolastico. E comunque, autori come Kundera e Baricco da un certo punti di vista mi affascinano, ma dopo le prime pagine mi annoiano e li lascio lì. Questo è naturalmente il mio parere personale di lettore e penso che ognuno sia libero di stare da una parte o dall'altra.

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    1. Baricco annoia anche me. Kundera invece riesce ad affascinarmi.

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  3. Tramare! sempre e comunque! Per "la pietà e il terrore" (Aristotele) dell'umanità!

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    1. Lo so che tu tieni alla trama, lo vedo dai tuoi racconti, però riesci anche a creare la giusta atmosfera con lo stile baroccheggiante della tua scrittura.

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  4. Ecco, secondo me ci devono essere entrambe: trama e atmosfera. Non riesco a dire quale delle due per me è più importante. So che un libro senza la giusta atmosfera, anche avesse una trama eccellente, non mi convincerebbe... ugualmente un libro carico di atmosfera, la cui trama non c'è.

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  5. Di Baricco lessi Seta e non mi dispiacque. Iniziai oceano mare...e volli buttarmici. Ancora è in libreria a guardarmi sdegnato :D

    Comunque, un libro secondo me dovrebbe avere entrambe. Senza una trama, l'atmosfera mi sa tanto di molto fumo e niente arrosto.

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    1. In linea di massima è così, poi molto dipende dall'autore.

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  6. Tramare oltre ogni ragionevole dubbio, naturalmente l'atmosfera è importantissima, ma se non c'è una trama non vale nulla u.u

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  7. Che interessante questo posto.
    "non importa quel che si racconta ma come lo si racconta"...

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