venerdì 16 marzo 2012

Vapore 1910 - parte due

2

I cinque seguaci di Celzani stavano zitti. Solo il loro capo parlava, evidentemente per conto di tutti.
“Insultato il movimento Nuovista. Ieri, un articolo sulla Gazzetta del Popolo. Autore: Clapasson Guglielmo. Pagherà l’offesa”.
Di fronte a una così penosa automortificazione delle proprie capacità linguistiche, Clapasson non poté fare a meno di aggravare la sua posizione nei confronti del sestetto nuovista.
“Il vostro neo-linguaggio è patetico come le vostre presunte poesie”, commentò con l’intonazione di un medico che non può più salvare il malato moribondo.
Celzani ribadì il proprio credo estetico. “Ora paghi il conto. Ti dedico un neo-poemetto, niente rime solo, enumerazione:
Il nuovo contro il passato – azione 42
Calci, pugni, sputi,
ossa rotte, sangue, lividi.
Pederasta ottocentesco,
fra un minuto reperto archeologico.
Pronto per essere seppellito
o invetriato in un museo.
Sicuramente non piaciuta. Normale. Tu sei il passato. Il nuovo ora ti cancella”.
L’amico di Clapasson si rivolse ai nuovisti.
“Volete forse soddisfazione tramite un duello? Io sono pronto a fare da secondo al mio amico Guglielmo, che dovrebbe scegliere l’arma visto che è stato sfidato”.
“Buffonate del secolo scorso, non interessano”,  replicò Celzani. “Ventesimo secolo, guardiamo al futuro. Non offeso io, ma un’intera categoria. Il duello lo farà con tutti gli appartenenti”.
I cinque al suo seguito si tolsero le giacche e tirarono su le maniche della camicia.
A quel punto anche l’amico di Clapasson si sfilò la giacca, ma senza fretta e con impeccabili movimenti signorili. La consegnò a un ragazzino che li stava osservando, chiedendogli se poteva reggergliela per qualche minuto in cambio di una mancia. “Non sgualcirla però, !”
Poi parlò a Guglielmo. “Questi sono i progressi portati dal Nuovismo: l’aggressione di sei energumeni ai danni di un solo opponente. Direi che tali novità somigliano nettamente alle abitudini dei trogloditi dell’età della pietra. Davvero un gran passo avanti. Io mi prendo i tre di destra, a te lascio i due di sinistra e ovviamente Celzani”.
“Questione che non ti riguarda”, ringhiò quest’ultimo. “Interessa noi e Clapasson. Tu sei uno sconosciuto”.
L’amico di Guglielmo sorrise. “Allora mi faccio conoscere subito. Mi permetta: sono Alfredo Maria Deverò, Conte di Bussoleno. La famiglia alla quale appartengo è un ramo collaterale dei conti Deveraux di Chambéry, e in effetti l’italianizzazione del nostro cognome con la O accentata è la conseguenza di una scelta di mio nonno, Carlo Alfredo, che il giorno stesso dell’armistizio di Villafranca rimase talmente disgustato dalla viltà francese da voler cancellare ogni traccia gallica della nostra ascendenza”.
“Me ne fotto degli alberi genealogici. Radici marce nel pantano dell’ottocento”.
“Non l’avrei mai detto, eppure lei ha un’aria così elegante e raffinata…”
“Tu fuori della questione. Va lontano”.
“Hai paura” lo provocò Clapasson. “In sei contro uno vi sentivate forti, ma contro due già vi tremano le gambe”.
Una delle cinque ombre di Celzani fece spallucce. Un’altra lanciò un’occhiata torva.
“Ma cosa avrai mai scritto di così odioso verso i nuovisti?”, scherzò Deverò rivolgendosi a Clapasson. “Tu sostieni che sono la brutta copia dei futuristi, è vero. Ma perché si sentono offesi? Semmai era il signor Marinetti a doversi risentire per essere stato paragonato ai qui presenti animali non completamente evoluti. Mi spiace dirtelo Gugliemo, ma il tuo articolo sulla Gazzetta del Popolo è inesatto: il signor Celzani e i suoi seguaci sono una brutta copia dell’arroganza e della stupidità, non del futurismo”.
“Va bene”, lo interruppe un animale non completamente evoluto. “Programmata una lezione a un pederasta e invece trovati due, meglio così. Unico sforzo e doppio risultato”.
A quel punto la degenerazione della discussione si risolse nell’inevitabile scontro fisico.
Deverò e Clapasson tenevano la guardia con studiata attenzione, muovendo le braccia per sferrare colpi improvvisi con torsioni armoniche ed eleganti.
I sei nuovisti invece… beh, usando il loro neo-linguaggio si potrebbe dire:
tirano colpi calci testate spinte tre contro uno colpi bassi urla insulti merda! colpisci caduta a terra polvere sudore caos.
I due amici aggrediti stavano schiena contro schiena per evitare attacchi alle spalle, e si muovevano in sintonia come se eseguissero un balletto.
Celzani e i nuovisti li aggredivano
scalciando sputando assalto a testa bassa sgambettando ringhiando tirando pezzi di selciato lanciaglieli in faccia! sudando delirando offendendo bastardo! femmina! pederasta!
Senza prolungarsi oltre, immagino che vorrete conoscere l’esito di questo scontro tra due diverse concezione dell’estetica. Eppure è talmente ovvio: se le forze in campo erano sei contro due, come volete che si sia concluso?...
I nuovisti ebbero la meglio, anche se dovettero sorreggersi a vicenda per abbandonare il terreno di battaglia, e avevano le gengive troppo doloranti per urlare grida di vittoria.
I due dandy però erano addirittura a terra sanguinanti, e per rialzarsi dovettero attendere qualche istante.
“Tutto bene signori?” domandò il ragazzino che sorreggeva la giacca di Deverò.
“Per niente. La camicia si è strappata”, rispose quest’ultimo porgendo la mancia promessa.
“Ti va un’altra tazza di tè?” chiese Clapasson con l’aria di uno che doveva assolutamente star comodo qualche minuto per fare l’appello delle proprie ossa e verificare se rispondevano tutte.
“Una tazza di cioccolata, c'est mieux”, propose Deverò mentre si avviava zoppicante verso l’ingresso del Caffè San Carlo, seguito dallo sguardo incuriosito e un po' sdegnato dei passanti che avevano assistito alla rissa.
(continua)

7 commenti:

  1. uhuhuhuh! la cosa si fa interessante! ottima ambientazione "umana"; vai avanti così! ma gniente gniente che 'sti nuovisti somigliano a fascisti ante litteram?

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  2. No, sto sul leggero come avevo annunciato. Tutto si risolverà con un giallo stile fin-de-siècle, e il racconto in realtà è più un "divertissment" che altro.

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  3. Non so dire se mi ha più deliziato il nome Clapasson, il modo di parlare di Celzani o, semplicemente... tutto il capitolo!

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    1. Eh, ma vuoi mettere il Conte Alfredo Maria Deverò?...

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  4. ok... aspetto il seguito... :)
    ma questo ariano geta entrerà nel vivo della storia?? :)

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  5. No, rimane un mero spettatore/narratore

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