Con l'entusiasmo di un quindicenne (e le corde vocali di un quarantottenne, vabbé) ho l'incommensurabile piacere personale di annunciare urbi et orbi che dopo trent'anni di attesa ho finalmente potuto coronare il mio sogno e realizzare un manga!
Si dice che non è mai troppo tardi, si dice soprattutto 'meglio tardi che mai', probabilmente sono solo due espressioni consolatorie, ma in questo caso specifico posso affermare con certezza che dicono la verità.
Ecco quindi disponibile il mio primo ebook fumettistico.
Ribadisco che per me è un enorme piacere. Non pretendo che lo sia anche per gli altri, tuttavia magari potete dare un'occhiata alle prime pagine su amazon per vedere che impressione vi fa.
La storia si sviluppa in 70 tavole, il prezzo applicato (€ 2,99) è il minimo imposto da amazon, non posso scendere al di sotto di questa soglia.
Cosa altro aggiungere?
... sopportatemi, ormai sono rimbambito. Un po' lo sono sempre stato, ma ora sono fuori controllo :-D
lunedì 24 settembre 2018
venerdì 21 settembre 2018
-3 giorni all'evento (il mio profilo come pseudo-artista)
Come da programma, concludo la serie di post che precedono l'evento presentando il mio profilo da quasi-fumettista amatoriale. Ho preferito non usare lo pseudonimo "Ariano Geta" poiché è associato ai miei ebook di serio e compassato autore scribacchino, mentre questa nuova e imprevista direzione che conto di seguire appartiene a un me stesso in parte diverso, un me stesso quasi adolescenziale.
Lo pseudonimo che ho scelto è Inagheshi, trascrizione fonetica in quasi-italiano della parola giapponese che significa "papavero". I papaveri sono fiori di campo, fiori modesti non paragonabili a orchidee o rose. I papaveri non comparirebbero mai in una composizione floreale. In effetti è un po' la mia posizione come pseudo-fumettista: non certo un vero artista, solo un dilettante con tanto entusiasmo e tantissimi limiti, a partire dal fatto che non disegno nulla ma mi limito ad assemblare immagini e oggetti creati dai produttori di un software.
Ma se il mio lavoro risultasse anche solo gradevole (come la veduta di un campo di papaveri ;-) beh, mi riterrei soddisfatto.
Usando lo pseudonimo "Inagheshj" (con la 'j' finale per un inconveniente in fase di registrazione) sono attivo da qualche settimana su deviantart, un account che ho creato proprio per sperimentare le potenzialità del software (più qualche fotomontaggio e alcune mie precedenti velleità creative). Ci sono anche delle strip umoristiche, in inglese data la natura globale del sito in questione (ma se siete interessati posso proporre la traduzione italiana, magari qui sul blog).
Appuntamento a lunedì 24 per l'evento!
Lo pseudonimo che ho scelto è Inagheshi, trascrizione fonetica in quasi-italiano della parola giapponese che significa "papavero". I papaveri sono fiori di campo, fiori modesti non paragonabili a orchidee o rose. I papaveri non comparirebbero mai in una composizione floreale. In effetti è un po' la mia posizione come pseudo-fumettista: non certo un vero artista, solo un dilettante con tanto entusiasmo e tantissimi limiti, a partire dal fatto che non disegno nulla ma mi limito ad assemblare immagini e oggetti creati dai produttori di un software.
Ma se il mio lavoro risultasse anche solo gradevole (come la veduta di un campo di papaveri ;-) beh, mi riterrei soddisfatto.
Usando lo pseudonimo "Inagheshj" (con la 'j' finale per un inconveniente in fase di registrazione) sono attivo da qualche settimana su deviantart, un account che ho creato proprio per sperimentare le potenzialità del software (più qualche fotomontaggio e alcune mie precedenti velleità creative). Ci sono anche delle strip umoristiche, in inglese data la natura globale del sito in questione (ma se siete interessati posso proporre la traduzione italiana, magari qui sul blog).
Appuntamento a lunedì 24 per l'evento!
mercoledì 19 settembre 2018
-5 giorni all'evento (il software che ho utilizzato)
Come avevo preannunciato, prima di pubblicare il mio esordio fumettistico amatoriale vi fornisco alcuni dettagli sulle potenzialità del software di grafica 3D che ho utilizzato. Ribadisco che fornisce una gran quantità di templates già pronti (personaggio, fondali, oggetti, simboli) e quindi di "disegnato" non c'è assolutamente nulla, si tratta piuttosto di un collage.
Qualcuno mi aveva già chiesto informazioni in merito e oggi lo esaudisco.
In primo luogo inserisco due tavole che ho creato con questo programma e specifico nuovamente che se avessi dovuto realizzarle disegnandole a mano non sarei riuscito a ottenere qualcosa di paragonabile neppure dopo un milione di tentativi.
Il software miracoloso che permette anche a un negato come me di creare manga si chiama ComiPo! (garantisco che non ho alcuna percentuale sull'eventuale acquisto da parte di terzi, gli sto facendo pubblicità gratuita).
Se siete interessati, potete leggere come funziona sul sito ufficiale che però è solo in inglese (anche il programma: al momento non esiste una versione in italiano, ma è molto intuitivo e si impara rapidamente).
Appuntamento a venerdì per l'ultimo post prima dell'evento...
Qualcuno mi aveva già chiesto informazioni in merito e oggi lo esaudisco.
In primo luogo inserisco due tavole che ho creato con questo programma e specifico nuovamente che se avessi dovuto realizzarle disegnandole a mano non sarei riuscito a ottenere qualcosa di paragonabile neppure dopo un milione di tentativi.
Il software miracoloso che permette anche a un negato come me di creare manga si chiama ComiPo! (garantisco che non ho alcuna percentuale sull'eventuale acquisto da parte di terzi, gli sto facendo pubblicità gratuita).
Se siete interessati, potete leggere come funziona sul sito ufficiale che però è solo in inglese (anche il programma: al momento non esiste una versione in italiano, ma è molto intuitivo e si impara rapidamente).
Appuntamento a venerdì per l'ultimo post prima dell'evento...
lunedì 17 settembre 2018
Conto alla rovescia: -7 giorni all'evento
Il momento si avvicina: lunedì 24 settembre l'evento che stavate aspettando con ansia diventerà infine realtà.
Ovviamente mi riferisco al big match del campionato portoghese fra Braga e Sporting Lisboa.
In modo del tutto casuale lunedì 24 è anche la data prevista per la pubblicazione del mio annunciato primo fumetto.
Sarà un conto alla rovescia scandito da due post preparatori.
Il primo, previsto per mercoledì 19, svelerà dettagli sul programma di grafica tridimensionale che ho utilizzato e fornirà qualche esempio delle sue potenzialità.
Il secondo, in data venerdì 21, presenterà il mio nuovo profilo da fumettista dilettante.
Quindi restate sintonizzati e non dimenticatevene: lunedì 24 è il gran giorno, Braga-Sporting ci aspetta!
Ovviamente mi riferisco al big match del campionato portoghese fra Braga e Sporting Lisboa.
In modo del tutto casuale lunedì 24 è anche la data prevista per la pubblicazione del mio annunciato primo fumetto.
Sarà un conto alla rovescia scandito da due post preparatori.
Il primo, previsto per mercoledì 19, svelerà dettagli sul programma di grafica tridimensionale che ho utilizzato e fornirà qualche esempio delle sue potenzialità.
Il secondo, in data venerdì 21, presenterà il mio nuovo profilo da fumettista dilettante.
Quindi restate sintonizzati e non dimenticatevene: lunedì 24 è il gran giorno, Braga-Sporting ci aspetta!
giovedì 13 settembre 2018
Anime e manga preferiti
Tralasciando i primi ormai mitici "cartoni animati giapponesi" che sono entrati nell'immaginario collettivo della mia generazione (da "Goldrake" a "L'ape Maia" passando per "Hello Spank!" e "Lamù") il mio interesse per fumetti e cartoni animati in genere - non solo quelli nipponici - non si è fermato ai tempi dell'infanzia e dell'adolescenza ma è proseguito sino alla mia attuale (quasi) semisecolare anagrafe.
Alcune delle opere lette o viste da "adulto" (definizione che mi si adatta pochissimo) le ricordo con maggiore interesse di altre.
Una serie animata che mi ha coinvolto emotivamente è stata Welcome to the NHK (da un romanzo di Tatsuhiko Takimoto) il cui protagonista è uno studente universitario affetto da una grave forma di fobia sociale che lo ha portato a trascorrere intere giornate chiuso in casa, in preda alle proprie fantasie malate. La trama si sviluppa in modo minimalista, con pochissimi personaggi - una ragazza di una setta religiosa che vuole aiutarlo, un suo ex compagno di scuola che lo coinvolge in un progetto per creare un videogioco - e riesce a mettere in scena in modo grottesco le follie legate ai social network e al fatto di "esistere" più nel mondo virtuale che in quello reale.
Un'altra serie animata notevole è stata Genshiken (fumetto originale di Shimoku Kio) incentrata su un club universitario composto da soli "otaku" (che sarebbe il modo giapponese di definire i geek, quelli talmente fissati con le fiction che finiscono col trovare più interessante guardare un anime o leggere un fumetto piuttosto che scambiare due parole con un altro essere umano). L'equilibrio viene rotto dalla presenza di una studentessa - fidanzata con uno degli otaku del club - che non condivide affatto il loro stile di vita e a malapena lo sopporta nel proprio ragazzo. Si tratta insomma di un anime che anticipa di qualche anno il format di The Big Bang Theory, telefilm americano di enorme successo.
Un manga che sto leggendo con piacere è Silver spoon di Hiromu Arakawa. Narra le vicende scolastiche di uno studente che, ossessionato dal proprio scarso rendimento scolastico, ha scelto di frequentare un istituto agrario - una scuola assai poco prestigiosa - pur di essere quello coi voti più alti, possibilità che gli sarebbe certamente preclusa in un liceo. A contatto con studenti quasi tutti figli di contadini, per i quali il rendimento scolastico è una cosa secondaria e l'unica cosa che conta è imparare a compiere al meglio le incombenze materiali delle esercitazioni pratiche (accudire gli animali, coltivare il raccolto) imparerà molto di più di quanto credeva.
Un altro manga letto recentemente che mi ha commosso per la sua dolcezza è Il cane che guarda le stelle di Takashi Murakami.
In passato sono stato uno di quelli che ha letto la prima edizione italiana di Ghost in the shell di Masamune Shirow (la rivista Kappa la pubblicò col titolo "Squadra speciale Ghost"). Per la cronaca: la versione cinematografica americana di pochi anni fa non mi è piaciuta granché.
L'elenco potrebbe allungarsi parecchio, ma ho scelto solo le opere che sono state più significative per me.
Voi leggete manga? Guardate anime? Quali sono quelli che ricordate con maggior piacere?
Alcune delle opere lette o viste da "adulto" (definizione che mi si adatta pochissimo) le ricordo con maggiore interesse di altre.
Una serie animata che mi ha coinvolto emotivamente è stata Welcome to the NHK (da un romanzo di Tatsuhiko Takimoto) il cui protagonista è uno studente universitario affetto da una grave forma di fobia sociale che lo ha portato a trascorrere intere giornate chiuso in casa, in preda alle proprie fantasie malate. La trama si sviluppa in modo minimalista, con pochissimi personaggi - una ragazza di una setta religiosa che vuole aiutarlo, un suo ex compagno di scuola che lo coinvolge in un progetto per creare un videogioco - e riesce a mettere in scena in modo grottesco le follie legate ai social network e al fatto di "esistere" più nel mondo virtuale che in quello reale.
Un'altra serie animata notevole è stata Genshiken (fumetto originale di Shimoku Kio) incentrata su un club universitario composto da soli "otaku" (che sarebbe il modo giapponese di definire i geek, quelli talmente fissati con le fiction che finiscono col trovare più interessante guardare un anime o leggere un fumetto piuttosto che scambiare due parole con un altro essere umano). L'equilibrio viene rotto dalla presenza di una studentessa - fidanzata con uno degli otaku del club - che non condivide affatto il loro stile di vita e a malapena lo sopporta nel proprio ragazzo. Si tratta insomma di un anime che anticipa di qualche anno il format di The Big Bang Theory, telefilm americano di enorme successo.
Un manga che sto leggendo con piacere è Silver spoon di Hiromu Arakawa. Narra le vicende scolastiche di uno studente che, ossessionato dal proprio scarso rendimento scolastico, ha scelto di frequentare un istituto agrario - una scuola assai poco prestigiosa - pur di essere quello coi voti più alti, possibilità che gli sarebbe certamente preclusa in un liceo. A contatto con studenti quasi tutti figli di contadini, per i quali il rendimento scolastico è una cosa secondaria e l'unica cosa che conta è imparare a compiere al meglio le incombenze materiali delle esercitazioni pratiche (accudire gli animali, coltivare il raccolto) imparerà molto di più di quanto credeva.
Un altro manga letto recentemente che mi ha commosso per la sua dolcezza è Il cane che guarda le stelle di Takashi Murakami.
In passato sono stato uno di quelli che ha letto la prima edizione italiana di Ghost in the shell di Masamune Shirow (la rivista Kappa la pubblicò col titolo "Squadra speciale Ghost"). Per la cronaca: la versione cinematografica americana di pochi anni fa non mi è piaciuta granché.
L'elenco potrebbe allungarsi parecchio, ma ho scelto solo le opere che sono state più significative per me.
Voi leggete manga? Guardate anime? Quali sono quelli che ricordate con maggior piacere?
domenica 9 settembre 2018
Il mio interesse per anime e manga
Giacché sto in fase di decollo come "collagista" di fumetti (non certo come disegnatore, che è una categoria superiore per la quale provo rispetto e ammirazione) colgo l'occasione per raccontarvi un po' della mia passione per il fumetto giapponese, il manga, dal quale poi derivano spesso cartoni animati (anime).
In Italia manga e anime riescono davvero a estremizzare gli atteggiamenti: c'è chi li adora e chi li odia, ma a metà strada non si ferma quasi nessuno. I superfan dei manga gli attribuiscono persino più qualità di quanta talvolta ne abbiano e li considerano capolavori a prescindere. Gli schifati li bollano come prodotto bassamente commerciale (nel senso più dispregiativo del termine).
I tipici pregiudizi sono noti: vengono prodotti in modo "industriale", allungati all'infinito, hanno trame stereotipate e cliché ripetitivi, lo stile del disegno è sempre lo stesso.
I pregi sono ugualmente noti: la qualità grafica è sempre buona, la vastità della produzione consente un'ampia scelta di generi.
Io posso dirvi, per come la vedo io, che quando si parla di un genere di fiction con una produzione così elevata è normale che siano "veri" tutti gli elementi succitati.
Sì, i manga sono prodotti velocemente e studiati a tavolino, ma d'altronde credo che ciò avvenga anche per i telefilm americani, no?
Sono "allungati" anche troppo quando hanno successo, però mi sembra che a Hollywood abbiano un approccio simile almeno a giudicare dallo sfruttamento intensivo di filoni come "Star Wars", ormai fastidioso persino per gli appassionati della saga.
Lo stile del disegno ha una matrice comune, è vero, ma in fondo non si può neppure dire che lo stile manga sia sgradevole, almeno a mio modestissimo avviso.
A me piacciono i manga, ma non ne leggo tanti. So che sembra una contraddizione, però dire "mi piacciono i manga" è come dire "mi piace andare al cinema": significa che uno va al cinema, ma mica per ogni film che esce, solo per quelli che gli piacciono.
Esiste, per dire, una sconfinata produzione di manga e relativi anime a sfondo poliziesco, ma è un genere che non mi attira e dunque non li leggo (quindi non chiedetemi cosa ne penso di "Detective Conan" ;-)
Seleziono quelli che in qualche modo mi intrigano, e talvolta ho scovato opere per le quali non mi pare di aver visto nulla di paragonabile fra le produzioni nostrane o americane.
Nel prossimo post ne parlerò in dettaglio.
In Italia manga e anime riescono davvero a estremizzare gli atteggiamenti: c'è chi li adora e chi li odia, ma a metà strada non si ferma quasi nessuno. I superfan dei manga gli attribuiscono persino più qualità di quanta talvolta ne abbiano e li considerano capolavori a prescindere. Gli schifati li bollano come prodotto bassamente commerciale (nel senso più dispregiativo del termine).
I tipici pregiudizi sono noti: vengono prodotti in modo "industriale", allungati all'infinito, hanno trame stereotipate e cliché ripetitivi, lo stile del disegno è sempre lo stesso.
I pregi sono ugualmente noti: la qualità grafica è sempre buona, la vastità della produzione consente un'ampia scelta di generi.
Io posso dirvi, per come la vedo io, che quando si parla di un genere di fiction con una produzione così elevata è normale che siano "veri" tutti gli elementi succitati.
Sì, i manga sono prodotti velocemente e studiati a tavolino, ma d'altronde credo che ciò avvenga anche per i telefilm americani, no?
Sono "allungati" anche troppo quando hanno successo, però mi sembra che a Hollywood abbiano un approccio simile almeno a giudicare dallo sfruttamento intensivo di filoni come "Star Wars", ormai fastidioso persino per gli appassionati della saga.
Lo stile del disegno ha una matrice comune, è vero, ma in fondo non si può neppure dire che lo stile manga sia sgradevole, almeno a mio modestissimo avviso.
A me piacciono i manga, ma non ne leggo tanti. So che sembra una contraddizione, però dire "mi piacciono i manga" è come dire "mi piace andare al cinema": significa che uno va al cinema, ma mica per ogni film che esce, solo per quelli che gli piacciono.
Esiste, per dire, una sconfinata produzione di manga e relativi anime a sfondo poliziesco, ma è un genere che non mi attira e dunque non li leggo (quindi non chiedetemi cosa ne penso di "Detective Conan" ;-)
Seleziono quelli che in qualche modo mi intrigano, e talvolta ho scovato opere per le quali non mi pare di aver visto nulla di paragonabile fra le produzioni nostrane o americane.
Nel prossimo post ne parlerò in dettaglio.
lunedì 3 settembre 2018
Ospite del blog di Pat
La carissima Pat mi ha chiesto di scambiare due chiacchiere con lei a proposito del mio ultimo ebook.
La ringrazio per la sua deliziosa ospitalità e vi invito ad andare a curiosare, così potete leggere tutte le scempiaggini che le ho detto ;-)
La ringrazio per la sua deliziosa ospitalità e vi invito ad andare a curiosare, così potete leggere tutte le scempiaggini che le ho detto ;-)
sabato 1 settembre 2018
Il progetto fumettistico entra nel vivo
In un post di aprile avevo annunciato la mia intenzione di provare a creare una graphic novel, data la mia antica e mai spenta passione per il fumetto. Ho pensato: da anni sto provando a rendermi ridicolo proponendomi come scribacchino dilettante, perché non ampliare il campo e mostrare tutti i miei limiti anche come fumettista della domenica?
L'ostacolo primario - che sinora aveva salvato la mia reputazione - era l'incapacità di disegnare in modo decente, sommata all'attuale impossibilità di affrontare la spesa per retribuire un disegnatore professionale.
Come sapete ho in casa una disegnatrice in erba, però preferisco che ora si concentri sulla scuola che ripartirà a breve, quindi anche la soluzione autarchica era esclusa.
Però... però io ci tenevo tanto a rovinare la mia reputazione, cosicché ho cercato soluzioni alternative. Mi sono ricordato che, anche se io sono un uomo del millennio scorso, l'umanità è ormai maggiorenne nel XXI secolo e si è dotata di risorse che quando io ero giovane comparivano solo nei romanzi di fantascienza.
Per dire: già in precedenza ho potuto creare delle tavole fumettistiche sul blog grazie a un banale software con dei templates già pronti (personaggi e sfondi). Purtroppo quel software era davvero troppo limitato e non permetteva di andare oltre a delle semplici tavole umoristiche autoconclusive.
Ma ormai siamo nell'era del tridimensionale. Facendo una ricerca sul web ho scoperto quanto siano numerosi i programmi di grafica 3D attualmente in commercio. Tutti dispongono di templates pronti all'uso, a beneficio di chi non saprebbe disegnare neppure un pupazzo a bastoncini. Naturalmente gli utilizzatori finali ai quali si rivolgono sono per la maggior parte grafici e architetti, nonché gli sviluppatori di videogiochi.
Uno però era specifico per aspiranti fumettisti come il qui presente. Non era neppure troppo costoso...
Me lo sono concesso come regalo di compleanno (anticipato, perché in effetti l'ho comprato a luglio ;-) e da circa un mese sto fattivamente lavorando alla realizzazione del mio primo fumetto con velleità di auto-pubblicazione.
Cosa altro aggiungere? Solo che confermo quanto già detto nel post di aprile: sto tornando un ragazzino. Con riferimento all'ultimo post posso confermare che non sarò mai un adulto maturo e responsabile.
E quindi, concludendo, la stagione 2018/19 di questo blog ha come obiettivo i fumetti. Vorrei proporre il primo entro la fine dell'anno, e poi anche qualche altro nei mesi seguenti. Proprio così: già penso ai successivi senza neppure pormi il problema di attendere i risultati del primo, di appurare se piacerà o no, se il risultato sarà passabile o patetico. Io sto finalmente creando qualcosa che avrei voluto fare da trent'anni e tanto basta. Un po' come quella gente che adora cantare pur essendo stonata e che, in modo casuale, riceve la possibilità di esibirsi in un teatro. Accetta e basta, pur consapevole della figuraccia che farà: sa che un'occasione del genere probabilmente non gli capiterà mai più.
L'ostacolo primario - che sinora aveva salvato la mia reputazione - era l'incapacità di disegnare in modo decente, sommata all'attuale impossibilità di affrontare la spesa per retribuire un disegnatore professionale.
Come sapete ho in casa una disegnatrice in erba, però preferisco che ora si concentri sulla scuola che ripartirà a breve, quindi anche la soluzione autarchica era esclusa.
Però... però io ci tenevo tanto a rovinare la mia reputazione, cosicché ho cercato soluzioni alternative. Mi sono ricordato che, anche se io sono un uomo del millennio scorso, l'umanità è ormai maggiorenne nel XXI secolo e si è dotata di risorse che quando io ero giovane comparivano solo nei romanzi di fantascienza.
Per dire: già in precedenza ho potuto creare delle tavole fumettistiche sul blog grazie a un banale software con dei templates già pronti (personaggi e sfondi). Purtroppo quel software era davvero troppo limitato e non permetteva di andare oltre a delle semplici tavole umoristiche autoconclusive.
Ma ormai siamo nell'era del tridimensionale. Facendo una ricerca sul web ho scoperto quanto siano numerosi i programmi di grafica 3D attualmente in commercio. Tutti dispongono di templates pronti all'uso, a beneficio di chi non saprebbe disegnare neppure un pupazzo a bastoncini. Naturalmente gli utilizzatori finali ai quali si rivolgono sono per la maggior parte grafici e architetti, nonché gli sviluppatori di videogiochi.
Uno però era specifico per aspiranti fumettisti come il qui presente. Non era neppure troppo costoso...
Me lo sono concesso come regalo di compleanno (anticipato, perché in effetti l'ho comprato a luglio ;-) e da circa un mese sto fattivamente lavorando alla realizzazione del mio primo fumetto con velleità di auto-pubblicazione.
Cosa altro aggiungere? Solo che confermo quanto già detto nel post di aprile: sto tornando un ragazzino. Con riferimento all'ultimo post posso confermare che non sarò mai un adulto maturo e responsabile.
E quindi, concludendo, la stagione 2018/19 di questo blog ha come obiettivo i fumetti. Vorrei proporre il primo entro la fine dell'anno, e poi anche qualche altro nei mesi seguenti. Proprio così: già penso ai successivi senza neppure pormi il problema di attendere i risultati del primo, di appurare se piacerà o no, se il risultato sarà passabile o patetico. Io sto finalmente creando qualcosa che avrei voluto fare da trent'anni e tanto basta. Un po' come quella gente che adora cantare pur essendo stonata e che, in modo casuale, riceve la possibilità di esibirsi in un teatro. Accetta e basta, pur consapevole della figuraccia che farà: sa che un'occasione del genere probabilmente non gli capiterà mai più.
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