Come post pasquale voglio inserire una poesia del poeta inglese George Herbert (1593-1633) che anticipa di due secoli i giochi grafici dei futuristi e delle altre avanguardie letterarie che creavano i loro testi scritti dandogli forme e strutture tipografiche particolari. In questo caso la poesia è disposta in modo da formare le due ali alle quali si riferisce il titolo.
Il contenuto invece è tradizionale, e in fondo la Pasqua è sempre la stessa: per chi crede in Cristo, è l’occasione in cui si riflette sulla propria fede.
Easter Wings
Lord, who createdst man in wealth and store,
Though foolishly he lost the same,
Decaying more and more,
Till he became
Most poore:
With thee
O let me rise
As larks, harmoniously,
And sing this day thy victories:
Then shall the fall further the flight in me.
My tender age in sorrow did beginne
And still with sicknesses and shame.
Thou didst so punish sinne,
That I became
Most Thinne.
With Thee
Let me combine,
And feel Thy victorie
For, if I imp my wing on Thine,
Affliction shall advance the flight in me.
Le ali della Pasqua
Signore, che creasti l’uomo in ricchezza e abbondanza,
sebbene scioccamente egli le perse
decadendo sempre più,
finché egli divenne
così povero:
con Te
fammi risorgere
come un’allodola, armoniosamente,
e cantare in questo giorno le Tue vittorie:
così la caduta favorirà ulteriormente il mio volo.
La mia tenera età con dolore ebbe inizio
e anche con malattia e vergogna.
Tu hai punito il peccato,
e io divenni
più Tuo.
Con Te
fammi unire,
e sentire la Tua vittoria:
perché se rinforzo la mia ala con la Tua,
l’afflizione sosterrà in me la capacità di volare.
buona Pasqua
RispondiEliminaFelice Pasqua anche a te.
RispondiEliminagrazie, Ariano!
RispondiEliminaVedrò di continuare nella ricerca!
(beh, buon ferragosto! é più vicino!)- Poetella/Lucia