mercoledì 6 aprile 2011

Stessi o nuovi

Come lettore ho la tendenza a cercare autori sempre nuovi. Ovviamente è un rischio, e infatti mi capita spesso di rimanere deluso. Per evitarlo basterebbe rivolgersi a quegli scrittori che per me ormai rappresentano una certezza, però non mi sono mai deciso a leggere sistematicamente l’opera omnia di qualcuno dei miei idoli letterari. Anche se prima o poi lo farò, almeno per un paio.
Confrontandomi coi lettori che conosco ho notato che il mio atteggiamento costituisce un’eccezione. Per la maggior parte gli altri hanno una predilezione per certi scrittori specifici di cui non si fanno sfuggire neppure un libro, neanche un articolo di giornale o la lista della spesa.
Non c’è dubbio che come “cliente” io rappresento la tipologia peggiore. Uno scrittore vivente (uno che scrive libri come attività esclusiva intendo) non può fare affidamento su un lettore lunatico come me che, pur soddisfatto dal romanzo di un certo autore, non necessariamente comprerà anche il suo successivo libro. Un romanziere professionale ha bisogno di un’audience fissa e fidelizzata che gli garantisca una tiratura stabile.
Ma sono proprio l’unico che non ha mai letto più di sei o sette libri dello stesso autore?

4 commenti:

  1. Bel problema,
    io per esempio di certi lettori leggo tutto il possibile, dalle loro opere alle biografie. Con altri invece non sento ragioni e non li leggo a pelle.
    Tu sarai lunatico, ma io ho le fisse... non so chi stia meglio:-)

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  2. Mah... credo sia un falso problema. L'importante è che la gente legga. Ci pensa poi il passaparola ad alimentare le tasche degli scrittori. Se anche tu leggessi un solo libro per ogni autore vivente, e lo consigliassi alle persone che conosci, e magari queste ultime facessero altrettanto, l'autore vivrebbe tranquillamente di rendita con un solo titolo.
    Per cui...

    Personalmente, ho letto praticamente tutto di Asimov, ho letto l'intera saga di Aubrey scritta da Patrick O'Brian (ma non ho mai letto gli altri romanzi) e, per un certo periodo ho seguito Wilbur Smith come un segugio (mi piaceva come descriveva l'Africa). Per il resto, come dico sempre, faccio come le api sui fiori: è difficile che mi trattenga troppo sui libri di un solo autore.

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  3. Anch'io, come Glauco, continuo ad inseguire ogni racconto di Asimov (i romanzi non riesco proprio a leggerli!), ho letto tutto King fino ad On Writing, quando -a mio parere- ha smesso di essere il Re e ho letto tutto Pavese, comprese le lettere e il diario (che è un 'romanzo' a sé). Mi piace cercare libri di autori che mi interessano, ma non arrivo ad essere ossessivo nella ricerca.
    Temistocle

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  4. Mah, credo che sia naturale non fossilizzarsi su un solo autore o genere.
    Perlomeno a me capita di voler cambiare una volta terminato un libro, tranne in qualche occasione.
    Poi magari quell'autore lo riprendo in mano più avanti, ma mi piace intervallare romanzi e saggistica, generi con altri generi, e così via.

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